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San Siro, le parole di Barbara Berlusconi dopo la decisione nella notte del Consiglio comunale

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La delibera del Consiglio Comunale per la cessione dell’area di San Siro ai fini della costruzione del nuovo impianto ha trovato un’entusiasta sostenitrice in Barbara Berlusconi, ex amministratore delegato e figlia dello storico patron del Milan. Intervenuta ai microfoni dell’ANSA, la dirigente ha definito la decisione un “primo ma importante passo” verso il progresso, sferrando al contempo una critica al vetriolo contro la logica della “conservazione a tutti i costi“.

“Finalmente la logica della conservazione e del no a prescindere da tuttonon ha prevalso,” ha affermato Barbara Berlusconi, sottolineando come Milano abbia sempre sacrificato parte della sua storia in nome della modernità e del progresso.

Il Confronto Impietoso con l’Europa e la Struttura Fatiscente

La sua analisi si è concentrata sulla necessità di guardare avanti, evidenziando come il “confronto con gli stadi degli altri paesi europei” e con l’indotto economico che questi generano sia impietoso. La Berlusconi ha ricordato le parole del presidente UEFA Aleksander Čeferin, che ha giustamente definito gli stadi italiani come “vergognosi“.

Il Meazza, la storica casa di Inter e Milan (il Diavolo), è stato descritto senza mezzi termini come una “struttura fatiscente, priva di servizi“. La critica è stata dettagliata: “Seggiolini piccoli e scomodi, rampe faticose. Bar e servizi igienici non all’altezza.” Chi frequenta il secondo e terzo anello, secondo l’ex amministratore delegato rossonero, “lo sa bene”.

Il Nuovo Milan Guarda Avanti

Barbara Berlusconi si è detta felice di aver posto il problema già 10 anni fa, notando una “positiva presa di coscienza generale” sulla questione. Questo atteggiamento proiettato al futuro riflette la nuova mentalità vincente che sta permeando il club di Via Aldo Rossi.

La rivoluzione non è solo strutturale, ma anche sportiva: la gestione è ora affidata al nuovo Direttore Sportivo Igli Tare, l’esperto dirigente albanese, e a Massimiliano Allegri, l’allenatore livornese tornato in panchina. L’obiettivo comune di dirigenza e area tecnica è chiaro: non “vivere nel passato”, ma costruire un futuro che sia all’altezza degli standard europei, sia in termini di infrastrutture che di risultati sportivi. Il Milan dimostra così di non aver paura del futuro, puntando su innovazione e successo.

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