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San Siro, è il giorno del rogito: Inter e Milan diventano proprietari del Meazza

Milan News 24

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Lo stadio Meazza è final͏mente passato nelle mani dei club, dopo ben 90 anni di proprietà pub͏blica. Se sei curioso di sapere perché la firma è arrivata solo adesso e, soprattutto, quanto è costata, continua a leggere! Ecco i numeri e le date per capire cosa sta cambiando.

Oggi è il grande giorno. L’Inter e il Milan firmano dal notaio per acquistare tutto il complesso immobiliare di San Siro, incluso lo stadio. Sei curioso di sapere il prezzo? 197,075 milioni di euro, decisamente non poco ma i due club possono permetterselo. Il Meazza, che era stato acquisito dal Comune di Milano nel 1935, cambia proprietà e verrà rinnovato. Per i club è un momento storico perché si cerca di emulare le squadre della Premier che, proprio grazie agli stadi di proprietà, riescono a incassare cifre da capogiro ogni anno. Chissà se sarà così anche per il Milan e per l’Inter!

I tifosi mantengono alta la passione anche fuori dallo stadio

Nel frattempo, la passione non si ferma certo allo stadio. Molti tifosi vivono il calcio anche online, tra i fantasy, i quiz e i giochi a tema. Ci sono piattaforme come Quick WIn dove si possono trovare tanti giochi a tema calcio e dove si può gareggiare per vincere le coppe tanto ambite. Quindi, mentre i fan aspettano di assistere alla prossima partita direttamente nello stadio ufficiale, possono intrattenersi con giochi che richiamano i cori e i colori del loro club del cuore.

Rispetto ai giochi tradizionali come FIFA, con i giochi da casinò non è necessario fare pratica perché le partite sono molto rapide e non ci sono regolamenti complessi da leggere prima di iniziare.

Finalmente il passaggio di proprietà: cosa cambia adesso?

La firma del rogito consegna ai club la titolarità dell’area e dell’impianto, condizione necessaria per presentare il progetto definitivo del nuovo stadio e per avviare i passaggi amministrativi. Per i tifosi che vanno allo stadio, nell’immediato, non cambia assolutamente nulla. I match proseguono secondo il calendario, mentre gli step progettuali procedono in parallelo.

Le società hanno già incaricato i progettisti e nei prossimi mesi dovranno chiudere il progetto dei dettaglio prima di aprire i cantieri nella porzione ovest del comparto, così da limitare l’impatto sull’attività sportiva.

Prezzo, rate e garanzie: come funziona l’acquisto

La cifra totale è di 197,075 milioni di euro. Il piano dei pagamenti prevede una prima tranche significativa alla firma e altre rate collegate a milestone urbanistiche e operative. In particolare, la documentazione pubblica indica:

  • Circa 92 milioni complessivi prima del rogito (prima tranche e partite pregresse/IVA), il Comune incassa 73 milioni contestualmente alla firma;
  • Saldo a step successivi: una rata legata alle condizioni urbanistiche, il residuo entro 10 giorni dalla parziale demolizione del Meazza, più un eventuale conguaglio fino a 22 milioni a chiusura lavori sulle opere in deduzione.

Le somme sono coperte dalle garanzie bancarie/assicurative, come previsto dagli atti comunali.

Il conto alla rovescia del 10 novembre e il vincolo

Perché chiudere entro questa settimana? La firma arriva ora anche per una scadenza che stava mettendo pressione, dal 10 novembre scatta il vincolo architettonico sul secondo anello del Meazza.

Quel vincolo rendere non praticabile l’abbattimento integrale dell’impianto e, di conseguenza, l’impostazione del nuovo stadio come prevista nel dossier. È per questo che tutti sono corsi a formalizzare il passaggio di proprietà entro oggi.

Nuovo stadio a due anelli: capienza, tempi e tappe

Il nuovo impianto previsto da Inter e Milan avrà circa 71500 posti, due anelli, standard UEFA 4 e un’operatività 365 giorni l’anno con funzioni extra-matchday (ristoro, spazi museali e retail). L’avvio dei lavori è stimato nel 2027 con messa in esercizio per la stagione 2031, le opere di rigenerazione complessive proseguiranno fino al 2035.

Il progetto mantiene una porzione del Meazza come memoria e uso museale/commerciale e concentra il cantiere a ovest per ridurre le interferenze con il calendario.

Da San Donato al Meazza: perché la rotta è cambiata

Se ti chiedi perché il progetto San Donato non sia andato avanti, il motivo è amministrativo: a fine settembre il TAR Lombardia ha annullato gli atti urbanistici per la trasformazione dell’area San Francesco, quindi ha congedato di fatto l’ipotesi rossonera fuori Milano.

La decisione ha riacceso i riflettori sulla soluzione in loco, poi accelerata dalla delibera comunale e dal percorso condiviso tra i club.

Impatto su quartiere e città: numeri, area e opportunità

È un intervento di rigenerazione che tocca più di 280 mila metri quadrati e che, secondo le stime diffuse negli ultimi dossier, punta a creare un’arena moderna, un grande parco urbano, delle funzioni commerciali e culturali integrate.

Le proiezioni pubbliche parlano di cantieri tra il 2027 e il 2031 per lo stadio (con completamento del masterplan entro il 2035) e di un impatto economico significativo fra PIL locale e occupazione lungo le varie fasi.

Cosa si può dedurre da questa decisione

In una parola, chiarezza. Oggi i club diventano proprietari di San Siro, un passaggio necessario per mettere in cantiere il nuovo stadio nella stessa area. Il costo di 197.075 milioni non è poco, certo, ma c’è tanto margine per i profitti. Dal 2031 lo stadio sarà operativo. Nel frattempo si continuano a vivere le partite al Meazza, con un occhio al work in progress che ridisegnerà il quartiere. Per chi segue la vicenda da anni, oggi è il punto di svolta: niente più “se” e “ma”, oggi arriva la firma ufficiale.

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