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Repubblica attacca Li: «Inguaiato dal debito, cerca di vendere il 25% del Milan»

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L’edizione odierna di Repubblica mette in dubbio la stabilità di Yonghong Li, annunciando la volontà del presidente del Milan di cercare nuovi soci per la compartecipazione del club

«Ci aveva provato a suo tempo Silvio Berlusconi, scovando il carneade Bee Taechaubol, aspirante a una quota di minoranza ai limiti dell’azzardo: 480 milioni di euro per il 48%. Ma i guai giudiziari dell’advisor ticinese avevano bloccato la trattativa e Mister Bee, via via, si era defilato alla thailandese. Lo stesso aveva fatto Eric Thohir, ma poi, non trovando nessuno, si era rassegnato a cedere il pacchetto di controllo dell’Inter. Ora perché non potrebbe capitare al cinese Yonghong Li, inguaiato dal debito col fondo americano Elliott?». Apre così l’articolo di Repubblica in merito alla situazione finanziaria in casa Milan: il quotidiano milanese racconta della volontà del presidente cinese di cercare un alleato a cui cedere il 20-25% del club. L’obiettivo sarebbe quello di restituire i soldi presi in prestito da Elliott entro fine ottobre. Il quotidiano ammette che, per il momento, nessuno vuole accollarsi l’onere, anche perché tale cifra (20%) non permetterebbe alcuna possibilità decisionale.

Intanto l’Uefa ha convocato il Milan a Nyon tra il 16 e il 20 aprile, per conoscerne nel dettaglio la situazione economica in vista del settlement agreement di maggio con le sanzioni sportive sul fair-play finanziario. Serve chi prenda il posto di Elliott in qualità di creditore e il compito di trovare la soluzione è stato affidato alla banca d’affari Merrill Lynch, che si muove in due direzioni: per il debito di 120 milioni del Milan non mancano i finanziatori, garantiti dai diritti tv e dai futuri incassi e perciò disposti a prestare altri 50 mln per il prossimo mercato. Ma per gli altri 180 di debito, in carico alla Rossoneri Lux di Li, Merrill Lynch fatica a trovare un rifinanziatore: sarebbe proprio in questa direzione che rientra la volontà di trovare un socio di minoranza. Se non spunterà in fretta, a Li resterà la soluzione alla Thohir: vendere una quota di maggioranza e rimanere soltanto col 30-40% delle azioni del Milan, in attesa della quotazione in Borsa, per rientrare dall’impegno economico in due tempi.

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