HANNO DETTO

Raveyre a Milan Tv: «Questo club è una famiglia. Su Maignan e il ruolo del portiere dico che…»

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Noah Raveyre, portiere del Milan Primavera di Ignazio Abate, ha parlato ai canali ufficiali rossoneri in vista della Juve

Intervistato da Milan Tv alla vigilia della sfida tra Juventus e Milan Primavera, Noah Raveyre ha dichiarato:

RIGORI CONTRO BRAGA E REAL MADRID – «Prima della partita mi sentivo bene, abbiamo lavorato bene con la squadra. Sapevamo che il Braga ed il Real Madrid fossero forti. Durante la partita abbiamo giocato bene, ai rigori ho parlato un po’ con il mister e poi sono andato in porta volendo dimostrare che la squadra è una famiglia. Sono andato con la cattiveria giusta e ho parato, e poi abbiamo vinto».

AMBIENTAMENTO IN ITALIA – «Quando sono arrivato non parlavo l’italiano. Ero da solo ed è stato un po’ difficile. Poi piano ho imparato la lingua e come si lavora in Italia, che è differente. Quando ho giocato volevo dimostrare che ero pronto».

RUOLO DEL PORTIERE – «Per me un portiere deve essere qualcuno calmo, che dia serenità, è un ruolo differente dagli altri. Quando giochi con i tuoi compagni vuoi aiutare la squadra nei momenti decisivi con la tua serenità. Un portiere calmo e sereno trasmette energia positiva».

COME SI LAVORA IN ITALIA – «Lavoriamo bene e tanto. Quando sono arrivato ho lavorato col mister e ho visto che il portiere lavora tanto. Ho imparato la maniera italiana di fare gli esercizi, sono anche andato ad allenarmi in prima squadra qualche volta con Maignan, anche lui è francese. Ho parlato un po’ con lui, mi piace come gioca, è un portiere fantastico. Ho imparato a come muovermi tra i pali. Quando sono arrivato ero un po’ fermo ed il mister mi ha chiesto di essere più “morbido”. Abbiamo lavorato tanto tanto tanto e piano piano ho capito cosa volesse dirmi. Anche tecnicamente con la palla ero un po’ pazzo, volevo sempre giocare velocemente ed il mister mi ha chiesto di essere un po’ più calmo. Ho visto anche gli altri, ho lavorato e ho imparato».

CAMPIONATO – «Dobbiamo pensare partita dopo partita, piano piano. Abbiamo la Juve e poi ancora 10 partite. Dobbiamo lavorare insieme, per me la squadra è una famiglia. Sono arrivato qui che ero solo e ho trovato una famiglia. Ora abbiamo la Juve, la Samp, la Youth League… Lavoriamo serenamente partita dopo partita, sono convinto che faremo grandi cose perché abbiamo una squadra molto di qualità. Possiamo fare qualcosa di veramente grande, sia in Youth League che in campionato».

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