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Rabiot si prende il Milan: la mossa di Allegri cambia il volto del centrocampo del Diavolo. E quell’intesa con Modric…

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Rabiot si è già preso il Milan: la mossa di Allegri ha cambiato il volto del centrocampo rossonero. E non passa inosservata l’intesa con Modric

Un avvio di stagione al di sopra di ogni aspettativa per il Milan di Massimiliano Allegri. Uno dei segreti di questo successo è indubbiamente Luka Modric, il fuoriclasse croato che, a quarant’anni, sta dimostrando un rendimento da capogiro. Arrivato con l’entusiasmo di un ragazzino, si è imposto come il baricentro indiscusso della squadra. La sua abilità nel gestire il gioco, distribuire il pallone e resistere alla pressione è sotto gli occhi di tutti, e la sua performance è un’ulteriore conferma della bontà delle scelte fatte dal direttore sportivo Tare e dall’allenatore Allegri.


Il ruolo di Modric e la sorpresa Rabiot

Il ruolo di Modric in campo è stato oggetto di dibattito, ma in senso positivo. Molti lo immaginavano come mezz’ala o centrocampista avanzato, ma Allegri lo ha schierato spesso come play centrale, una scelta che sta pagando dividendi. E la risposta del tecnico toscano a chi si chiedeva se fosse meglio affiancarlo a un altro regista come Ricci è stata tanto semplice quanto geniale: il secondo regista c’è già, ed è Adrien Rabiot.

Tornato in Italia dopo l’esperienza al Marsiglia, Rabiot ha mostrato una crescita esponenziale, diventando un calciatore “capace di gestire palla e dare ritmo e sicurezze ai compagni”. Un’autentica sorpresa, poiché in passato non era mai stato così determinante nel palleggio. La sua presenza al fianco di Modric ha trasformato il centrocampo del Milan, rendendolo più completo e dinamico. “Modric resta il regista designato, l’uomo delle prime uscite. Ma ora ha accanto un compagno che parla la sua stessa lingua”, sottolinea la fonte TMW.


La rinascita del 3-5-2 e le nuove trame offensive

La coppia Modric-Rabiot, insieme al lavoro costante a Milanello, ha permesso ad Allegri di far interpretare il 3-5-2 non più come una semplice alternativa, ma come un vero e proprio sistema di gioco. Il risultato è un Milan che fraseggia con calma, cambia gioco e crea una densità sulle fasce che porta a cross pericolosi. La prova lampante è arrivata contro il Lecce, dove tre gol sono nati proprio da cross, con due di essi sviluppati in situazioni tipiche del 3-5-2. L’esempio perfetto è la rete di Gimenez, dove è proprio Rabiot a lanciare Bartesaghi con un filtrante alto di grande qualità.

Questo inizio di stagione da sogno è la dimostrazione che quando il mercato porta giocatori di esperienza e di grande livello, come Modric e Rabiot, i risultati possono essere eccezionali. Il lavoro congiunto del direttore sportivo Tare e dell’allenatore Allegri sta permettendo al Milan di esprimere un calcio sereno e, al tempo stesso, efficace, ma è fondamentale mantenere i piedi per terra: siamo solo all’inizio di un lungo cammino.

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