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Rabiot Milan, la gara col Bologna esemplificativa a 360 gradi: ecco perchè Allegri ha voluto tutti i costi il francese a Milanello

Milan News 24

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Rabiot Milan, l’esordio del centrocampista francese contro il Bologna ha testimoniato i motivi che hanno spinto Allegri a chiedere l’ex Juve

La vittoria di misura, un “corto muso” come la definisce Andrea Longoni, è solo l’esito di una partita che il Milan avrebbe potuto gestire con un margine più ampio, un “lungo muso” senza troppi patemi. Nonostante un solo gol all’attivo contro il Bologna, i segnali che arrivano dal campo sono estremamente incoraggianti per i tifosi rossoneri. La squadra guidata da mister Massimiliano Allegri, con il supporto del direttore sportivo Igli Tare, sembra aver già intrapreso la strada giusta. L’analisi di Longoni sottolinea come, al di là del risultato, la prestazione offra spunti di riflessione molto positivi.

La fase difensiva ha subito un notevole miglioramento rispetto alla scorsa stagione. Il Milan concede pochissimo agli avversari, come dimostra l’unico tiro in porta del Bologna, peraltro non pericoloso. Questo incremento della solidità non ha in alcun modo penalizzato la creatività offensiva. Anzi, la squadra di Allegri ha mostrato trame di gioco interessanti e avrebbe potuto segnare più di un gol, a conferma di un equilibrio tattico ritrovato e di una maggiore consapevolezza nei propri mezzi.


Rabiot, il totem di Allegri: la scelta vincente del Milan di Tare

Se la partita ha messo in luce un Milan solido e propositivo, c’è un giocatore che più di tutti ha impressionato per l’impatto immediato: Adrien Rabiot. Longoni dedica un plauso speciale al centrocampista francese, definendolo un “veterano” dopo pochi allenamenti a Milanello. Questa definizione non è casuale: Rabiot ha mostrato di conoscere a memoria ciò che Allegri richiede ai suoi giocatori. La sua prestazione è stata un mix di corsa, quantità, qualità e fisicità, rendendolo un elemento preziosissimo per il centrocampo rossonero.

L’arrivo di Rabiot, una mossa voluta fortemente da Massimiliano Allegri e orchestrata dal direttore sportivo Igli Tare, sta già ripagando la fiducia. Il francese non è solo un gigante tecnico, ma un vero e proprio leader in campo che sta plasmando il gioco del Milan. Il suo impatto straordinario dimostra quanto la sua presenza sia fondamentale per gli schemi dell’allenatore. L’apporto di Rabiot non si limita a un ruolo specifico, ma si estende a tutto il campo, rendendolo un punto di riferimento per i compagni e un motore instancabile della squadra. La sua capacità di leggere il gioco e di interpretare i dettami tattici di Allegri lo rende un acquisto chiave, potenzialmente uno dei migliori della stagione.


Gimenez e gli altri: l’attacco si sbloccherà

Nonostante i segnali incoraggianti, il reparto offensivo ha ancora del lavoro da fare, soprattutto per quanto riguarda Santiago Gimenez. L’articolo di Longoni parla di “Ketchup Gimenez” e cita la famosa teoria di Van Nistelrooy: il messicano deve ancora sbloccarsi, dopo aver fallito due occasioni clamorose.

Il Milan, nel frattempo, attende il pieno recupero della sua “artiglieria pesante”: l’ingresso di Pulisic e di Nkunku, entrambi in ottima forma, ha mostrato quanto possano essere decisivi. Pulisic, in particolare, con un ottimo ingresso, ha fornito un assist e si è mosso con grande intelligenza. Anche Nkunku si è procurato un rigore evidente. Con i rientri al top di Leao e Pulisic, insieme al probabile sblocco di Gimenez, il Milan potrà contare su una potenza di fuoco notevole.

La strada intrapresa dal Milan sembra essere quella giusta. La classifica sistemata, la maggiore consapevolezza e una rinnovata autostima e fiducia sono il risultato tangibile del lavoro di Massimiliano Allegri, coadiuvato da Igli Tare. Le basi sono solide, e con un Rabiot in questa forma, i sogni dei tifosi rossoneri sono più vivi che mai.

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