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Portogallo-Italia 1-0: deludono gli azzurri, si salva Romagnoli

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Perde l’Italia, bene Romagnoli e Donnarumma. Troppi errori per Cristante e Caldara, Jorginho assente

L’Italia di Roberto Mancini delude ancora. Gioco totalmente assente, errori banali, cambi tattici che non portano i risultati sperati. Neanche Federico Chiesa oggi ha dato quel qualcosa in più per fare la differenza come era invece accaduto contro la Polonia. A centrocampo da segnalare la prova pessima di Jorginho e Cristante, unice note positive Romagnoli e Gigio Donnarumma.

Donnarumma ha avuto un’indecisione a fine primo tempo che poteva costare cara. Carvalho apre a sinistra per Bruma che rimette in mezzo di testa, il portiere azzurro esce ma non riesce a respingere bene. Salva sulla linea Romagnoli che mantiene il pareggio. Proprio il capitano rossonero è apparso tra i migliori e spesso è stato costretto ad uscire in chiusura fino alla metà campo. Il numero 99 milanista si è riscattato nel secondo tempo con un paratone su Bernardo Silva e un’ottima chiusura sul neoentrato Gelson Martins.

JACK – Un po’ fuori dal gioco Bonaventura che non si è mai reso pericoloso. Un’Italia senza gioco sicuramente non ha agevolato il centrocampista del Milan che tante volte è apparso fuori posizione. Un po’ meglio nella ripresa quando si è proposto con più costanza seppur ignorato in almeno due circostanze da Immobile e Chiesa.

CALDARA – Male, invece, Caldara. Non ha fatto particolari errori in marcatura, ma ha sbagliato troppo in fase di costruzione. Nel primo tempo una sua disattenzione ha dato il via al contropiede lusitano, mentre nel secondo tempo un mancato controllo ha permesso ad André Silva di colpire una difesa azzurra non schierata. Di certo il compito di impostare l’azione non è proprio di Caldara che ha dovuto sopperire anche alla mancanza di idee in regia da parte di Jorginho e Cristante (forse il peggiore in campo).

L’Italia ora dovrà riscattarsi a ottobre per non giungere ultima nel giorone ed essere retrocessa nella Lega B. Sarebbe un’ulteriore umiliazione dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia.

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