2014

Pippo non si sbagliava su Armero e van Ginkel

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La vittoria del Milan di ieri sarà stata maledetta dagli oppositori di Inzaghi, non solo per l’esito finale dell’incontro, ma anche per le prestazioni di alcuni giocatori finora poco considerati dal tecnico piacentino, e che ieri, schierati per la mancanza di alternative, hanno dato ragione al pensiero da sempre negativo di Pippo su di loro. Se infatti fino al match con l’Udinese a qualcuno potevano stupire le costanti esclusioni di Armero e van Ginkel, dopo il match coi friulani non saranno in molti a scandalizzarsi se l’allenatore rossonero dovesse tenerli fuori ancora.

L’esterno colombiano si è reso autore di una prova piena di disattenzioni nella fase difensiva, rischiando di regalare agli avversari un calcio di rigore, che in effetti c’era, e perdendo in più circostanze palloni imperdibili nella metà campo rossonera. Insomma, giusto puntare sull’emergente De Sciglio, che pur con tutte le sue pause di concentrazione, almeno ha margini di miglioramento. L’altro desaparecido rossonero d’inizio stagione, l’olandesino van Ginkel, ha raggiunto a fatica la sufficienza, dal momento che è parso molto scolastico nelle soluzioni di passaggio e per nulla coraggioso nel tentare assoli e nel cambiare passo: in breve, ha vissuto 90′ sulle spalle dei più esperti Essien e Bonaventura. Tutto questo per spiegare che Pippo non dava i numeri quando decideva di tenere i due scontenti in panchina, ma conosceva esattamente la loro situazione e aveva quindi le sue buone ragioni per farlo. Utile a sapersi anche per le scelte del mercato di gennaio.

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