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Paqueta contro il Papu: Brasile-Argentina per un posto in Champions

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Atalanta-Milan è anche Argentina contro Brasile: uno scontro sudamericano che vale un posto in Champions League

Atalanta-Milan vedrà al centro del campo un duello da sogno: Brasile-Argentina, Paqueta contro il Papu Gomez. In palio un posto per la prossima Champions League. Percorsi diversi per i due calciatori, dieci anni di differenza, ma un unico grande comun denominatore: il talento. Eppure la partenza fu, per certi versi, simile per i due giocatori: l’isola che diede i natali a Lucas è situata nella Baia di Guanabara di fronte a Rio ed è proprio il luogo da cui deriva il “soprannome” del numero 39 rossonero: Paqueta. Un’altra isola, la Sicilia, ha accolto Alejandro Gomez da Buenos Aires nel 2010. E mentre il piccoletto Papu trascinava il Catania a metà classifica, il piccolo Paqueta (alto all’epoca 1 metro e 53) era sottoposto ad una cura per l’allungamento delle ossa che fortunatamente per lui e per i medici del Flamengo gli permise di guadagnare ben 27 centimetri negli ultimi anni delle giovanili.

Un altro punto in comune tra i due è l’intelligenza tattica e lo spirito di sacrificio. Se per Gomez questa sembra essere una novità dell’ultim’ora, per Paqueta le doti in fase di ripiegamento si sono evidenziate sin dai suoi primi secondi con la maglia del Milan. «Spendo molto perché devo tornare a prendere palla, ma mi diverto e faccio giocare bene le punte» diceva il 10 atalantino nelle ultime interviste rilasciate, modus operandi che oltre a rendere felice Gasperini accomuna l’ex Catania proprio al suo collega ma rivale Paqueta messosi sin da subito a totale disposizione di Gattuso interpretando al meglio l’inedito ruolo di mezzala anche se, come dimostrato nelle precedenti uscite, il suo talento sembra accendersi quando si avvicina all’area avversaria. Stasera le due anime latine si incroceranno per la prima volta, con il Milan a difendere il quarto posto e l’Atalanta a inseguire un traguardo che ha sempre più i caratteri del sogno. Certo, quando di mestiere fai il fantasista sognare è quasi un obbligo.

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