Nuovo stadio Milano, Sala ha fretta: deadline fissata, impianto pronto in quella stagione. I dettagli e il cronoprogramma

Nuovo stadio Milano, Sala, sindaco di Milano, ha fretta: impianto pronto per la stagione 2031-2032. Tutti i dettagli

A soli 25 giorni dalla deadline cruciale per il rogito, fissata per il prossimo 10 novembre, la pressione sulla realizzazione del nuovo stadio di Milano aumenta, alimentata non solo dall’entusiasmo dei club ma anche dagli obiettivi istituzionali. Nonostante il progetto, affidato agli archistar Norman Foster e David Manica degli studi Foster + Partners e Manica Architecture, sia ancora top secret, alcuni dettagli significativi hanno iniziato a trapelare.

Si sa che la capienza dell’impianto sarà di circa 72.000 posti, un numero leggermente inferiore all’attuale Meazza, ma perfettamente in linea con le esigenze dei top club e le normative UEFA per le finali. La caratteristica più affascinante, tuttavia, riguarda la configurazione delle gradinate: gli spalti saranno inclinati di 37 gradi (come già emerso nelle analisi precedenti), un dettaglio che mira a replicare l’atmosfera e l’impatto visivo del celebre “Muro Giallo” del Borussia Dortmund.

Nuovo stadio Milano, la spinta istituzionale: Europei 2032

L’urgenza sul progetto non è solo sportiva, ma è legata a una chiara ambizione internazionale. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha impresso un’accelerazione notevole, come riportato dal Corriere dello Sport che ha titolato: “Il sindaco Sala: Pronti a giocare nel 2031-2032”.

L’obiettivo di questa tempistica è duplice e strategico: consentire a Milan e Inter l’utilizzo del nuovo impianto per il campionato 2031/2032 e, soprattutto, renderlo idoneo per ospitare le partite degli Europei di calcio del 2032, per i quali l’Italia ha presentato una candidatura come nazione ospitante. Senza un nuovo impianto, infatti, la UEFA ha chiarito che Milano non rientrerebbe nelle sedi scelte. La deadline del 10 novembre per la cessione definitiva del Meazza è, dunque, il primo passo fondamentale per sbloccare il cantiere e rispettare la tabella di marcia decisa dalle istituzioni.