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Mirabelli e Gattuso presentano il Milan 2018/19: «In attacco siamo giusti così. Mercato? Senza Europa sarà difficile»

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Gennaro Gattuso e Massimiliano Mirabelli hanno parlato in conferenza stampa della nuova stagione col Milan 2018/19, ecco le loro parole

Intervenuti nella prima conferenza stampa della stagione 2018/19 del Milan, Gennaro Gattuso e Massimiliano Mirabelli hanno così risposto alle domande dei giornalisti presenti tra cui Milan News 24: «Partiamo da una base importante, da un gruppo di giocatori importanti. Vedremo se questa squadra verrà rinforzata o no».

MIRABELLI: «Cosa cambierà con il subentro di Elliot? Dobbiamo pensare positivo. Prima di capire cosa faremo sul calciomercato dobbiamo comprendere che abbiamo un gruppo valido che con Gattuso, in mezzo a mille difficoltà, è arrivato terzo. Siamo una squadra giovane, con la terza media età più bassa d’Europa, e abbiamo la possibilità di avere il mister sin dal primo giorno. Sono molto positivo per la prossima stagione, non dobbiamo vedere cosa ci succede sopra. Nessuno è venuto a chiedermi di voler andare via. Ronaldo alla Juve? Dobbiamo vedere cosa facciamo noi prima che gli altri, il 19 agosto ci sarà un arbitro che fischia e una palla che rotola. Sarà il campo a parlare». 

GATTUSO: «Sento la pressione dei tifosi addosso e non mi fa paura. Io da solo posso far ben poco, questa è una società storica e occorre dire le cose come stanno: la società che ci rappresenta oggi ha tante problematiche, sì quello che sentite è vero ma a livello strutturale la società non c’ha mai fatto mancare nulla. Normale che quando non hai un presidente che sta a stretto contatto con staff, giocatori e dirigenti tutto è più difficile ma abbiamo la struttura per lavorare al meglio. In questi mesi c’ho sempre messo la faccia perché mi sento il primo tifoso, un capo ultrà e non sono un allenatore. Mi rende orgoglioso allenare il Milan». 

MIRABELLI: «Ristrutturazione dell’organico della società? Quando arriva un proprietario nuovo (si riferisce all’avvento di Yonghong Li dell’anno scorso ndr.)  è normale che si pensi di fare una squadra dirigenziale nuova». 

GATTUSO: «L’obiettivo? Vedremo, la base è importante ma occorre qualche arrivo per rinforzare la squadra. Fassone e Mirabelli sanno che tipologia di giocatori mi piacciono, spero arrivi qualcuno perché penso ce ne sia bisogno per poter ambire a obiettivi importanti». 

MIRABELLI: «Il Milan può perdere uno tra Suso e Donnarumma? Nessuno è venuto a chiedermi di voler partire. Il mercato è un discorso a sé, siamo in una fase in cui dobbiamo capire che tipo di budget avremo: sarà un calciomercato a “saldo zero” ma non abbiamo la necessità di vendere alcun elemento pregiato a meno che non siano loro a chiedere di voler partire. Il procuratore di Suso ha parlato con l’Inter? Lo escludo in maniera categorica che questo accada. Ha una clausola per l’estero, lui ha sempre detto di voler restare, ma escludo che possa andare in nerazzurro».

GATTUSO: «Quale settore avrebbe più bisogno di rinforzi? Ci vogliono dei ricambi: un esterno, una mezzala che possa far rifiatare Kessié ma non dimentichiamo che ora con il ritorno di Bacca abbiamo quattro attaccanti in rosa. Se nessuno di loro dovesse partire non ne arriverà un altro. La mancata qualificazione in Europa League? Mi preoccupa nel quotidiano riuscire a tenere alto il morale dei miei giocatori. Tutte le voci e le situazioni extra-campo possono abbatterci, noi in testa però dobbiamo sapere di giocare l’Europa League. Poi se il 19 luglio il TAS dovesse confermare la sentenza allora pazienza, l’abbiamo conquistata sul campo. Da dopo il 20 maggio sono stato tutti i giorni a Casa Milan e abbiamo parlato ogni giorno con Mirabelli, Fassone e qualche volta anche Han Li. Poi sono andato in vacanza e oggi riprendiamo, con tutto quello che è capitato non si è ancora parlato di obiettivi stagionali». 

MIRABELLI: «Una mancata qualificazione in Europa League ovviamente ci da qualcosa in più a livello di budget e di ambizioni. Se dovesse mancare è obbligatorio dover inventarsi qualcosa in più ma noi ce la siamo conquistata sul campo e speriamo che il TAS ce la confermi». 

GATTUSO: «Abbondanza di portieri? Chi sta meglio gioca. Meglio avere due gran portieri che non averne, sarà difficile per me scegliere ma va bene così». 

MIRABELLI: «Mercato a saldo zero, Donnarumma potrebbe essere un sacrificabile? Noi non ci poniamo sul mercato con l’idea di svendere i nostri calciatori. Uscirà soltanto chi riceverà il bene placito del mister». 

GATTUSO: «André Silva? E’ un giocatore importante ma dopo un anno lo voglio molto più sveglio. Ti dico invece che vorrei vedere Carlos Bacca voglioso e non già con le valige pronte, la società ne ha fissato un prezzo ma se non dovesse trovare altra destinazione deve fare il professionista qui. So perfettamente cosa mi possono dare gli altri attaccanti, in questo momento i movimenti di Kalinic ad esempio non ce li hanno gli altri tre». 

MIRABELLI: «È normale che sul calciomercato ci siano delle tempistiche e che questi problemi ci abbiano fatto perdere un po’ di terreno, abbiamo una decina di giocatori in mente per ogni ruolo spero di non regalare a Gattuso l’undicesima scelta possibile». 

GATTUSO:«Halilovic? Lo vedo mezzala, ha caratteristiche totalmente diverse da Kessié ma potrà essere utile. È un ragazzo che se si mette a posto può fare molto bene qui». 

MIRABELLI: «Era considerato uno dei grandi talenti del calcio croato ma ha 22 anni, è per noi una scommessa e speriamo che il mister Gattuso possa valorizzarlo al meglio. Può arrivare un big? Fare mercato per fare mercato non ne facciamo, se non dovessimo rintracciare un giocatore capace di far fare il salto di qualità al Milan non arriverà nessuno». 

GATTUSO: «Kalinic? Ha fatto male a non dire al proprio allenatore del suo problema con la pubalgia. Non è facile allenare Nikola ma è un ragazzo sensibile che se viene preso nel verso giusto è un grandissimo professionista. Zaza? Un giocatore con quelle caratteristiche c’è già, Cutrone. Se non dovesse partire alcun attaccante restiamo così in avanti». 

MIRABELLI: «Nessuno si aspettava che la proprietà cinese finisse dopo appena un anno. Ma non dobbiamo usare questa situazione come pretesto. Noi abbiamo il dovere di rappresentare il Milan sia dentro che fuori dal campo, nonostante le problematiche che ci sono non vogliamo fare progetti che non siano importanti per il Milan. Immobile o Morata? Noi non abbiamo mai fatto nomi, nel momento in cui dovesse uscire un attaccante ne arriverà uno che dovrà essere di qualità superiore rispetto a chi parte. In questo momento dobbiamo stare coi piedi per terra, i tifosi devono avere la consapevolezza che qui c’è gente che lavora h24 per il bene del Milan». 

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