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Milan e Under Armour: caratteristiche, affinità, potenzialità

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Dopo più di vent’anni, il rapporto tra Milan e Adidas si interromperà: il primo indiziato è Under Armour, ecco chi è

La decisione ormai è definitiva. Adidas non sarà più sponsor del Milan dalla prossima stagione. Al suo posto, tra i profili in lizza, il più accreditato sembra essere Under ARmour, che punta a realizzare le divise rossonere per la prossima stagione.

L’AZIENDA – Si tratta di un brand in forte ascesa in Italia ma che sponsorizza già club come Southampton, Aston Villa, St. Pauli, San Paolo e Fluminense. Come riportato dal CorSera, per ora la società si nasconde dietro ad un «No comment» ma l’apertura in piazza Gae Aulenti a Milano a fine settembre è più che sospetta con la notizia delle prossime aperture a Roma, Franciacorta e Valdichiana.

CRESCITA – L’azienda del Maryland inizialmente è partita per essere specializzata in abbigliamento da football ma Kevin Plank – 23enne fondatore nel 1996 di Under Armour – ha fatto investimenti tramite un fondo di private equity e, con la quotazione in borsa al Nasdaq, è riuscito ad ottenere capitale sufficiente per aprire negozi in Canada, Cina e oltre quaranta Stati americani, allargando così il giro ad altri sport.

CURRY E MURRAY – I testimonial d’eccezione di questo brand infatti sono all’avanguardia dei loro sport: Murray (tennis), Stephen Curry (NBA), Tom Brady (NFL) mentre nel calcio ci sono Depay (Lione), Xhaka (Arsenal), Tah (Leverkusen). Il Milan potrebbe rientrare nel giro, un progetto legato ai risultati futuri: un po’ come Under Armour, un po’ come il Milan. Non sono mancate polemiche, soprattutto per il fatto che Plank ha appoggiato l’elezione di Trump, scatenando le proteste dei testimonial che hanno portato l’azienada a condannare la decisione del presidente americano di ritirarsi dagli accordi sul clima di Parigi.

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