News

Milan Inter: Adli il solo a metterci la faccia! I leader tradiscono ancora e ora occhio al mercato

Pubblicato

su

Il Milan ha perso derby che ha decretato lo scudetto anticipato della seconda stella all’Inter. A preoccupare è il flop dei leader, con Adli il solo a metterci la faccia

Peggio non poteva finire. Il Milan si appresta a chiudere un aprile da incubo iniziato con sì una vittoria con il Lecce ma, proseguito poi con la doppia sconfitta contro la Roma che ha segnato l’eliminazione dall’Europa League, e soprattutto con la sesta sconfitta consecutiva nel derby contro l’Inter.

Una ko che fa ancora più male perché arrivato in casa, perché consegna in maniera anticipata lo scudetto della seconda stella ai neroazzurri e perché arriva ancora una volta in maniera schiacciante, nonostante il risultato finale con un solo gol di scarto.

Si ha avuto di nuovo la sensazione della netta inferiorità dei rossoneri nei confronti degli eterni rivali. Negli ultimi due anni il gioco della squadra di Inzaghi ha incasinato più di una volta le idee di Pioli, che pur provando a proporre varianti tattiche e di interpreti non è riuscito mai di fatto a contrastarlo.

La vittoria del derby del “Si è girato Giroud” e quello della doppietta di Leao ora non sono altro che uno sbiadito ricordo. Quella dell’Inter ieri segna il punto più basso del Milan di Pioli e verosimilmente anche di quei giocatori che erano chiamati a trascinare la squadra da leader e che inspiegabilmente hanno tradito.

Giroud è sempre stato ammirevole per l’esempio, più che vocale, e qui ha scritto la sua penultima pagina di milanismo, la più triste: il derby, la sua partita, vissuto da comprimario. Rafa Leao, leader tecnico, certo non per carisma, è sembrato spaesato da 9. Theo Hernandez ha perso la testa nel finale, confermandosi tutto tranne che un giocatore da grandi partite. Calabria, il capitano, ha chiuso colpendo sul volto Frattesi. Maignan, il leader più naturale, è stato ancora una volta normale e la sensazione netta è che abbia smesso di trascinare. Tomori, leader designato della difesa, è stato tra i peggiori e salterà la Juve, come Calabria e Theo. Che quadro.

Un gruppo decisamente ad un bivio. Alcuni avranno offerte, starà a loro o al club decidere se accettarle, in caso di permanenza lo spirito dovrà essere diverso. Lo stesso di Adli per intenderci.

Un ex riserva, invitato a trovare squadra in estate e poi rinato, l’unico a metterci la faccia davanti ai microfoni della TV. Il suo nervosismo al momento del cambio, con ogni cosa che gli capitasse a tiro presa a calci, è lo specchio del tifo rossonero, ora stufo. Serve un cambiamento, serve ripartire subito.

Exit mobile version