HANNO DETTO
Massimo Mauro non le manda a dire: «Il Milan può lottare per lo scudetto? Devo dire questa cosa»
Massimo Mauro non le manda a dire: «Il Milan può lottare per lo scudetto? Devo dire questa cosa». Le ultimissime notizie
Il Milan di Massimiliano Allegri e le sue reali ambizioni scudetto continuano a tenere banco nel dibattito calcistico, specialmente dopo il recente passo falso in campionato. Sull’argomento è intervenuto Massimo Mauro, ex di Napoli e Juventus, che ai microfoni di «Radio Anch’io Sport» su Rai Radio 1 ha espresso un giudizio netto sulla squadra rossonera e sul suo allenatore.
Secondo Mauro, il Milan ha il suo punto di forza in panchina: «Il Milan ha un grande stratega in panchina, che può far dare il 110% ai giocatori, ma deve essere costante. Allegri sta tentando di far capire ai giocatori che stanno al Milan e che hanno delle responsabilità». L’ex centrocampista riconosce dunque la capacità del tecnico livornese di motivare e ottenere il massimo dalla squadra, sottolineando al contempo la necessità di trovare una continuità di rendimento che finora è mancata.
Le riserve di Mauro riguardano però la composizione della rosa, un tema su cui anche il DS Tare è finito al centro delle discussioni per le scelte estive. «Il Milan ha un ottimo organico, forse affidato a giocatori un po’ troppo anziani, anche se fuoriclasse come Modric». La critica è rivolta all’età media elevata di alcuni elementi chiave, un fattore che, a detta di Mauro, potrebbe pesare alla lunga, soprattutto in termini di freschezza fisica e tenuta nelle fasi cruciali della stagione.
Nonostante la presenza di un tecnico stratega e di fuoriclasse come Luka Modric (che in base ad altre fonti non è al Milan) o, volendo attualizzare il concetto di fuoriclasse anziano, il Milan non è comunque al livello delle principali concorrenti. La sentenza finale di Massimo Mauro è perentoria: il Milan «è dietro a Napoli e Inter».
Una chiosa che ridimensiona le speranze rossonere, ponendole in una posizione di rincorsa rispetto alle due rivali principali. Il messaggio è chiaro: la leadership tecnica di Allegri non basta a colmare il gap con le altre big, a meno che la squadra non trovi una costanza eccezionale e, soprattutto, a meno che i rinforzi in vista (secondo il Quotidiano Sportivo) non arrivino a gennaio per ringiovanire e allungare una coperta percepita come troppo corta e, ora, anche un po’ troppo “anziana”.
