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Lazio Milan: Giroud e Loftus-Cheek contro Sarri, sfida al passato. La rinascita in campionato passa dalla vittoria contro l’ex allenatore

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Domani sera il Milan affronterà la Lazio in campionato. Giroud e Loftus-Cheek ritrovano Sarri dopo il passato insieme al Chelsea. Il riscatto passa anche da loro

Obiettivo vittoria. Domani sera il Milan affronterà la Lazio nell’anticipo del venerdì, valido per la ventisettesima giornata di Serie A 2023-24. Obiettivo dei rossoneri è riprendere la marcia in campionato – i tre punti mancano dal successo a San Siro contro il Napoli – per blindare il posto Champions e poter pensare serenamente alla doppia sfida contro lo Slavia Praga in Europa League, unico trofeo papabile della stagione.

Proprio quella coppa è l’unica che manca nella già ricca bacheca del club, al contrario del palmares di Giroud e Loftus Cheek che l’hanno già alzata al cielo ai tempi del Chelsea. Erano i Blues di Sarri contro l’Arsenal di Guendouzi nella finale del 2019. Ora tutti e 4 si ritroveranno da avversari all’Olimpico, con le stesse ambizioni in Italia e in Europa.

L’attaccante francese, continua a rappresentare il grande rimpianto dell’ex dirigente biancoceleste Tare che sognava di portarlo alla Lazio prima dell’approdo al Milan e di fare le fortune del club, tra cui lo scudetto al primo anno in rossonero. Stesso discorso vale per Loftus Cheek per il quale il club romano provò il sorpasso al calciomercato Milan – forte anche del rapporto personale con Sarri – approfittando del ribaltone societario rossonero -che portò agli addii di Maldini e Massara – per rimpiazzare Milinkovic Savic, partito verso le fortune arabe. Come per il numero 9 anche l’inglese ha finito per accasarsi a Milano.

Ora entrambi proveranno a trascinare il Milan alla vittoria. Il centrocampista punta a tornare a segnare dopo un inizio 2024 con numeri invidiabili. La qualità della sua forma fisica è stata spesso legata al rendimento della squadra. Giroud mira invece a riprendere da dove ha lasciato in trasferta all’ U-Power Stadium e magari portare la squadra alla vittoria di quella coppa già vinta, prima di sciogliere le riserve sul rinnovo e sul futuro che potrebbero portare a prendere strade diverse. Una speranza non così remota, anche perché salutarsi con un trofeo è più bello.

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