2015

L’assurdo Cerci: preteso da Inzaghi, mai in vetta alle preferenze

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Chissà che in questi frangenti Alessio Cerci non stia rimpiangendo la scelta, tanto contestata da una cospicua fetta nerazzurra di Milano e da Roberto Mancini in primis, di sistemarsi in via Aldo Rossi a gennaio. Per l’ex Roma, già dal fatale momento del passaggio in terra ispanica è cominciato un calvario decisamente inatteso, certificato dalle tante panchine e dall’unica esultanza in quattro mesi di Atletico. Scaricato da Simeone, sotto la gestione Inzaghi l’esterno offensivo ha dimostrato di aver lasciato la miglior condizione a Torino.

L’attuale allenatore, che ne aveva fatto espressa richiesta alla società ancora nella scorsa seduta estiva, ora pare non credere più sino in fondo in Cerci, come testimoniano le poche chance dal primo minuto che l’ex numero 9 gli ha concesso ad oggi. A prescindere da ogni sostrato tattico, Cerci parte puntualmente sfavorito in ogni ballottaggio, sia con Menez per il ruolo di seconda punta nel 4-4-2, sia con Honda come ala destra nel 4-3-3 o 4-2-3-1. E quando viene gettato nella mischia, è sovente costretto a compiti non propriamente congeniti a uno con le sue caratteristiche, come accaduto con la Fiorentina, dove a dieci minuti dalla fine è stato chiamato a tamponare l’arrembaggio viola, con gli esiti purtroppo noti.

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