2015

Juventus-Milan, duello ricominciato

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Il duello è ricominciato. Juventus e Milan hanno riacceso una sfida che nel corso degli anni ha regalato tantissimo al calcio italiano (ma anche europeo, si veda qualche finale di non troppo tempo fa) e che adesso sembra tornare prepontemente alla ribalta anche se almeno per il momento non sul terreno di gioco. Le recenti dichiarazioni del presidente bianconero Andrea Agnelli sulla valutazione di 1 miliardo di euro data al Milan dal patròn rossonero Silvio Berlusconi hanno destato tanta incredulità in Agnelli il quale a sua volta ha valutato la sua Juve per 300 milioni complessivi. Numeri che non tornano al numero uno della Signora campione d’Italia in carica privo però di un blasone europeo come ricordato (e ribattuto) da Berlusconi: “Nel corso della mia gestione io ho vinto 5 Champions, gli Agnelli solo una”. Da qui è scoppiato tutto.

Per prima cosa, i conti di una società sono un aspetto a sè stante da non confondere con i risultati maturanti in campo. Sono molti i fattori tali da determinare una stima economica di una grande azienda calcistica quale può essere nel caso in questione la Juventus o il Milan; ciascuno imposta il proprio valore a seconda di parametri chiari e ben definiti e non importa se c’è in ballo una differenza di 700 milioni come sopra riportata e se le ultime stagioni calcistiche hanno sorriso o meno a questo o a quell’altro club; certe cifre non escono fuori all’improvviso ma sono il frutto di un operato efficiente da parte di entrambe le società, sia bianconera che rossonera.

Dal canto suo, Berlusconi ama sempre calmare gli animi con una battuta, fermo restando che nella sua battuta c’è del vero. Il blasone del Milan dovuto ai trofei intercontinentali vinti non può non pesare nel miliardo di euro di valutazione societaria ed Andrea Agnelli deve poggiare qua la sua riflessione.

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