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Ibrahimovic a This is me: «Sarò milanista per sempre, l’ultimo scudetto vinto il più soddisfacente della mia carriera. Sul giorno del mio addio…»

Milan News 24

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Ibrahimovic, Senior Advisore del Milan, si è raccontato nella prima puntata di This is me, programma di Canale 5. Le sue dichiarazioni

Ospite alla prima puntata di This is me, programma di Canale 5, Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor del Milan, ha dichiarato:

ADDIO AL CALCIO – «È stato un giorno molto speciale perché il giorno prima mi spiegarono il programma, ma io dissi “Non voglio sapere niente”,  mi devono uscire emozioni spontanee. Non era facile. Prima di decidere di smettere avevo paura, perché ho sempre giocato a calcio, ma ho accettato. Sono fortunato con i tifosi del Milan, perché mi hanno accolto la prima volta con felicità, poi con amore. L’ultimo scudetto vinto è stato il più soddisfacente della mia carriera. Poi mi hanno messo in difficoltà anche i miei ex compagni, speravo di trovare forza da loro ma iniziarono a piangere. Poi cercai di trovare forza da mia moglie, che anche lei piangeva. Poi i tifosi che anche loro piangevano, e quindi è uscito tutto dal cuore».

MILANISTA PER SEMPRE – «Per sempre. Perché quello che il Milan mi ha dato non lo dimenticherò mai. Mi hanno dato felicità. La seconda volta solo amore, non era avere ma dare. Giocavo con giocatori 20 anni più giovani di me. Mi manca l’adrenalina in campo, però dopo che hai accettato provi a trovare altra adrenalina ma non sarà mai uguale».

CARATTERE DURO – «Se mi conosci ho un cuore davvero grande, ed è difficile entrarvi».

SE I SUOI FIGLI GIOCANO A CALCIO – «Si, ovvio non è facile per loro, ma hanno un po’ questa mentalità che sono più forti di me, di già. Può aiutare, per il mio ego dico impossibile, ma l’importante è che stanno bene, in salute lo fanno per se stessi, non per me».

RAPPORTO COI FIGLI – «Vivono una vita diversa dagli altri, perché papà è conosciuto. È stato un giocatore forte, se non il più forte (ride, ndr). Però sto provando di dividere l’Ibra professionista al papà. La vita è più facile, più semplice, perché possono fare più di quello che ho fatto io. Quello che insegno loro è disciplina, rispetto ed indipendenza. Se riescono in questo significa che ho fatto bene il lavoro di papà».

COSA HA IMPARATO DALLA VITA – «Per arrivare devi lavorare. Niente è gratis nella vita, e se lavori arrivano le cose».

EPISODI DI RAZZISMO – «Mi ricordo quella giornata (Roma-Milan 2021, ndr). In 50mila urlavano “Sei uno zingaro” dopo il gol. Faccio finta di non sentire perché ne volevo ancora di più, perché così mi caricavano. Quando ero in campo e mi arrivava odio facevo ancora di più, perché mi serviva stimolo. Poi quando il pubblico ha cominciato a farlo pensavo in testa “Più forte, più forte, più forte”. Poi l’arbitro ha ammonito me, cosa che non capisco. Attaccano me, però non era la prima volta che mi succedeva. Se devi guardare il razzismo devi guardare tutto il pacchetto, non solo a una parte perché fa più effetto rispetto a un’altra».

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