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Higuain: «Vincere subito, mi sento ringiovanito! La Juventus mi ha cacciato»

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A pochi giorni dal Derby Higuain rilascia una lunga intervista dove racconta del suo passato bianconero e del suo meraviglioso presente

6 goal in 7 presenze con la maglia del Milan tra campionato ed Europa League, Gonzalo Higuain non solo sta rispettando le attese ma in poco tempo è riuscito a far tornare il sorriso sui volti dei tifosi rossoneri, esattamente come Cutrone nella passata stagione. Tra pochi giorni c’è il Derby, quale migliore occasione per concedere una lunga intervista a La Gazzetta dello sport, alla quale affidare emozioni e sensazioni prima della stracittadina e perchè no, tracciare un piccolo bilancio di questi primi mesi a Milanello. Alla prima domanda sulla possibilità di tornare a vincere in tre anni l’argentino risponde subito da vero leader: «Io sono qui ora e penso a vincere quest’anno, non posso aspettarne tre. Dobbiamo avere la consapevolezza di poter vincere qualcosa già in questa stagione, perché il Milan ha i mezzi per riuscirci. E se non ce la faremo, vedremo la prossima. Però dobbiamo far capire ai tifosi che siamo in grado di fare una bella annata».

UN OTTIMO APPROCCIO- «Un approccio bellissimo, è vero. Sono solo dispiaciuto per la classifica perché meriteremmo di stare più in alto, ma per il resto mi sento in un momento buonissimo della mia vita sia a livello mentale che professionale. Mi sento ringiovanito. Gattuso mi piace da matti, ti guarda in faccia e ti trasmette il suo amore per il calcio».

SULLA JUVENTUS- «Dentro di me dalla finale di Coppa Italia ho avuto la sensazione che sì, forse sapevo che si era rotto qualcosa. E poi hanno preso Ronaldo. La decisione di andare via non è mia. Ho dato tutto per la Juve, ho vinto diversi titoli, dopo di che è arrivato Cristiano, il club voleva fare un salto di qualità e mi hanno detto che non potevo restare e che stavano provando a cercare una soluzione. La soluzione migliore è stata il Milan».

NESSUN RANCORE- «No, nessuno. Il mio è un sentimento di affetto perché mi hanno trattato benissimo. Compagni e tifoseria mi hanno dato un affetto enorme. Però non ho chiesto io di andare via. Praticamente, lo dicono tutti, mi hanno cacciato. Al Milan ho avuto da subito un amore grandissimo e così mi hanno convinto».

SU ICARDI- «Veramente qui non stiamo giocando a tennis, ma a calcio. Undici contro undici, non centravanti contro centravanti. Vincono le squadre, non i giocatori. Lui comunque sta facendo bene da diversi anni, ha segnato tanti gol, è giovane e ha margini di crescita. Dipende da lui continuare così. Gli auguro il meglio. Gli prenderei l’abilità nel colpo di testa e le tempistiche in area: è un assassino. Compatibili? Direi di sì, anche perché per me non è un problema giocare con un altro attaccante. In carriera ho avuto accanto tantissimi centravanti, mi adatto a tutto come gli altri si devono adattare a me ».

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