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Grandi ex, Cafu diplomatico a metà tra Milan e Roma: difficile scegliere chi tifare

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Cafù guarderà la gara di questa sera a metà tra Milan e Roma, il campione brasiliano ha vinto con entrambe le maglie. I ricordi vivono

I corsi e ricorsi storici passano anche dalle parole dei campioni che hanno vestito entrambe le maglie, ovviamente di Milan e Roma, gara in programma questa sera a San Siro. Nella giornata di ieri abbiamo parlato delle belle parole di Panucci, altro grande ex, oggi invece è il turno di Marcos Evangelista de Moraes, al secolo Cafu, campione sia a Roma che a Milano. La sfida di stasera a San Siro, per lui, non può essere soltanto la prima battaglia per la rincorsa a un posto in Champions: «Quando vesti rossonero o giallorosso hai il dovere di sognare lo scudetto, come mi è successo sia a Roma che a Milano». Le cose negli anni sono un po’ cambiate ma campioni come Cafu vedono sempre le squadre come le hanno lasciate ai tempi, dopo aver dato tutto per consegnare il proprio club alla storia.

IL RUOLO DEL TERZINO-«Il momento poco brillante per chi gioca nel mio ruolo. A parte Marcelo e Carvajal non mi vengono in mente tanti nomi, nemmeno al Mondiale sono stato impressionato da qualcuno».

SUL MONDIALE SENZA ITALIA- «Soltanto un episodio. Sono certo che dalla prossima edizione la vostra Nazionale si ripresenterà più agguerrita che mai, puntando sui giovani. E comunque non è che il Brasile mi abbia regalato gioie. Puoi avere tutti i solisti che vuoi, ma se non fai gruppo».

SU MILAN E ROMA- «Ho ricordi pazzeschi dei miei anni italiani. E poi avevo tanti compagni brasiliani, sia a Roma che a Milano».

SU ALISSON- «Per me oggi è il miglior portiere del mondo. Ma capisco che ci sia un discorso economico da valutare».

BRASILIANI ROSSONERI- «Con Leonardo non ho condiviso moltissimo, ma lo stimo. E Kakà è un volto che piace ai tifosi, nonostante non abbia ancora un ruolo chiaro».
 
SVOLTA MILAN- «Era ora. Persone come Maldini non possono stare lontane dal calcio per così tanto tempo. La nuova proprietà mi sembra più solida. Sarò felice di pranzare con dirigenti e amici quando passerò da Casa Milan, vengo in Italia più o meno ogni tre mesi.».

GRANDE INDECISIONE- «Rino allenatore è veramente una cosa strana, mi ci devo abituare. Ma sono felice per lui, come per Di Francesco sull’altra panchina. Non so per chi tifare. Spero che Milan-Roma finisca in parità. Ma non deve essere una scusa per non partecipare alla lotta scudetto».

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