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Gazidis: «Due cose, soddisfazione e piedi ben saldi a terra»

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Gazidis ha parlato ai microfoni di Sky UK del progetto Milan e dei protagonisti della squadra. Soddisfazione ed ottimismo

Gazidis ha parlato ai microfoni di Sky UK del progetto Milan e dei protagonisti della squadra. Soddisfazione ed ottimismo.

SODDISFATTO- «Sono molto soddisfatto delle prestazioni della squadra, ma dobbiamo mantenere bene i piedi piantati a terra, questo è ancora l’inizio di un progetto di un club che ha passato tante vicissitudini in questo decennio. Quello che stiamo cercando di ridare è l’orgoglio a questa squadra, facendo le cose in maniera diversa soprattutto da come le fanno qui in Italia».

SQUADRA GIOVANE- «Abbiamo la squadra più giovane dei cinque campionati più importanti, una cosa incredibile considerando che Zlatan con i suoi 39 anni alza terribilmente la media, anche con Zlatan siamo la squadra più giovane. Stiamo rivedendo radicalmente tutti i processi per il Milan e in generale il modo di fare calcio in Italia. Stiamo lottando anche se per ora non abbiamo conquistato nulla, non ci sono trofei, insomma siamo all’inizio».

IN COSA È MIGLIORATO IL MILAN- «La cosa di cui sono molto felice è la leadership che stiamo mostrando, non solo in Zlatan che ovviamente è come un ombrello per tutti i giocatori, lui si sente a proprio agio a sopportare le pressioni e ad aiutare i giovani giocatori a crescere. Ma abbiamo altri leader nel team, non posso nominarli tutti, ma anche i giocatori più giovani hanno una grande mentalità».

I TIFOSI APPREZZERANNO- «Penso che i tifosi del Milan stiano apprezzando una squadra in crescita, dove i giocatori mostrano passione e orgoglio e un impegno totale per la squadra».

SU PIOLI- «Poi ovviamente abbiamo Stefano Pioli che è stato fantastico mettendo insieme tutti questi giocatori, con un grande senso di unità e con un obiettivo comune».

SU MALDINI- «Il terzo elemento di questo triumvirato è Paolo Maldini che rappresenta il club, lui è il club ma non solo per quello che rappresenta per il passato ma anche per quello che è oggi. Paolo sta facendo un lavoro incredibile per ricreare un’immagine del Milan per la generazione futura, mantenendo intatti i valori del club perché li conosce così bene ma pensandoli anche per il futuro».

SUL GIOCO- «Stiamo giocando un calcio propositivo, all’attacco, abbiamo segnato almeno 2 gol di fila nelle ultime 14 o 15 partite. Un record per il calcio italiano, certo sono record fini a se stessi, ma credo e spero che i tifosi del Milan sentano l’orgoglio che proviamo noi e non vedo loro di rivederli dal vivo allo stadio perché i nostri tifosi sono speciali, hanno vissuto anni difficili e meritano di stare con noi al nostro fianco».

SU IBRA- «Zlatan continua a definirsi Benjamin Button, continua a ringiovanire. È molto interessante, tutti i giocatori che arrivano al Milan vogliono vincere qualcosa e questa sarà un’eredità che Zlatan lascerà perché lui ha vinto tanto nel calcio e sarebbe facile vivere di rendita e godersi la vita perché non ha nulla da dimostrare. Ma è venuto qui capendo il senso della nostra sfida, è un giocatore diverso da com’era dieci anni fa, non corre più tanto come faceva una volta, ma ha dieci giocatori intorno disposti a correre per lui».

UNA SFIDA PER LUI- «Ed è una sfida diversa per lui, di leadership, pretende il massimo impegno da chi gli sta intorno e i nostri giocatori, e in generale il club, stanno rispondendo alle sue richieste. Ci sono due modi di reagire a queste pretese: fare finta di niente oppure, ed è questo un approccio più maturo, chiedere a se stessi cosa si può fare per migliorare la prestazione come fa Zlatan per raggiungere i suoi obiettivi. Così sta facendo tutto il club ed è una scossa positiva, non ho parole a sufficienza per elogiare quello che sta facendo Zlatan».

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