2016

Gattuso: “Prima si ragionava con una testa sola. Milan? Il mio sogno”

Milan News 24

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Gennaro Gattuso ha parlato ai microfoni di Milan Channel pochi minuti fa. Ecco le parole dell’ex centrocampista rossonero e attuale allenatore del Pisa, squadra che ha portato alla promozione in Serie B:

Su Berlusconi:

“Il presidente Berlusconi è uno dei più vincenti al mondo e sono 30 anni che ha portato il Milan sul tetto del mondo. Ha preso il Milan in un’aula di tribunale. Stiamo attraversando un momento negativo, ma la storia non bisogna dimenticarla e speriamo in una pronta guarigione del presidente”.

Sulla Nazionale:

“Per l’ennesima volta si è vista la mano di un grandissimo allenatore. Poi può essere simpatico o meno, ma ha preparato una grande partita dal punto di vista tattico. L’Italia è stata padrone del campo. L’ho rivista stamattina e ci sono dei grandissimi spunti per chi fa una professione come me. Devo fare i miei complimenti a Conte”.

Su De Sciglio:

“Mattia è un ragazzo per bene e un buonissimo giocatore. Per far sì che riesca a esprimersi al meglio deve stare in un contesto in cui funzioni tutto bene. Non ha una grandissima personalità, ma può fare bene entrambe le fasi”.

Sul Pisa neroazzurro come l’Inter:

“Mi viene da sorridere, perchè nella mia testa quei colori li vedevo come i colori dei nemici. E’ stata una bella gioia. Quando fai questo lavoro non pensi ai colori, ma pensi solo ad ottenere il massimo”.

Sulla carriera da allenatore:

“Sto facendo lo stesso percorso che ho fatto da calciatore. Sono andato presto all’estero. A me piace che nessuno mi regali nulla. Devo migliorarmi ancora in tantissimi aspetti per diventare un buon allenatore. Ho ancora tanto da lavorare per imparare a fare questo mestiere. Non basta essere stato un giocatore per saperlo fare. Il fuoco dentro e la passione non mi mancano”.

Sul suo futuro al Pisa:

“La mia voglia è quella di rimanere. Se rimane Lucchesi io rimango a Pisa. Se invece rimane Petroni la mia avventura qua è finita”.

Sul periodo del Milan:

“Oggi la cosa migliore è avere una programmazione, perchè questi 4-5 anni ho sentito che si doveva puntare sui giovani e poi i giovani venivano messi da parte. La cosa più importante è parlare chiaro. Si può soffrire, perchè per tanti anni è stata una macchina perfetta invidiata in tutto il mondo. Un periodo di transizione ci può stare, basta guardare la Juventus”

Su come si risolvevano i problemi allora:

“I problemi si risolvevano sia in via Turati che nello spogliatoio. Fra società e squadra si ragionava con una testa sola e secondo me il segreto di tutti questi anni è stato questo. E’ anche vero che il carisma di tanti campioni permetteva che le cose si sistemassero in pochissimo tempo. C’era un grandissimo senso di appartenza e delle regole che dovevano rispettare ed erano uguali per tutti”.

Sull’aneddoto di Abbiati:

“Abbiati, Brocchi, Inzaghi, Nesta, Pirlo, Ambrosini e Abbiati, così era composto il tavolo. La vittima ero io. Loro sapevano che io sentivo molto le partite e che mi irritavo facilmente 24 ore prima di una partita e loro si divertivano a farmi incazzare. Poi però hanno sempre rischiato qualcosa perchè ero uno a cui non piaceva il casino e pretendeva che tutti stavano in silenzio, perchè era sinonimo di concentrazione”.

Sul futuro come possibile allenatore del Milan:

“E’ il sogno. Così come è stato un sogno indossare la fascia di capitano con la mia gloriosa maglia cucita addosso. La mia strada è ancora lunga, perchè devo migliorare molto. Se diventerò bravo spero di avere questa opportunità”.

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