Editoriali

Gattuso non ringhia più: di cosa ha paura?

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Il Gattuso apparso in conferenza stampa al termine del derby è un uomo che non ti aspetti, non ringhia più. Ma di cosa ha paura?

Analizzando l’atteggiamento, lungamente criticato, tenuto dal Milan nel corso del derby perso domenica scorsa e le parole nella conferenza successiva del tecnico rossonero un pensiero nasce spontaneo: non è da Gattuso. Già perché Ringhio giocatore, e di questo ne siamo sicuri, avrebbe preso a pallonate sul campo i compagni che a dieci minuti dalla fine in un Derby avessero deciso di fare sterile melina e non attaccare accontentandosi del pareggio. Il Gattuso giocatore non si sarebbe fermato, perché il Gattuso giocatore non si fermava mai, soprattutto in un derby. E invece il Ringhio tecnico l’ha fatto: l’ha fatto decidendo di inserire Cutrone ma senza cambiare modulo schierandolo in un ruolo non suo, esterno sinistro, che ne depotenzia decisamente il valore e le caratteristiche individuali; l’ha fatto sostituendo Kessié con Bakayoko rinunciando di fatto agli strappi a centrocampo dell’ivoriano e, ancora una volta, mantenendo invariato un modulo che fino a quel momento si era rivelato sterile soprattutto per Higuain. Gattuso non Ringhia più.

Sembra quasi che il tecnico rossonero abbia paura, paura della sconfitta ben più di quanto abbia voglia della vittoria; paura di perdere il posto ben più che rischiare di cambiare le carte in tavola per provare qualcosa di nuovo: qualcosa che funzioni o fallisca ma che sia un tentativo di dare un’anima ad un corpo, il Milan del derby, spento e involuto. Sì perché analizzando la gara di domenica appare chiaro che Gattuso questo derby l’avesse preparato così: forse sottovalutando l’avversario, sceso in campo con una cattiveria agonistica di gran lunga superiore a quella dei rossoneri;  ma aveva preparato una partita in cui il pallino del gioco lo dovesse avere l’Inter per poi permettere al suo Milan di ripartire con la palla al piede, velocemente, “giocando bene al calcio”. E invece si è scoperto che il Milan gioca bene solo se la gara la controlla e non la subisce perché il gioco espresso nel derby è stato brutto e indubbiamente prevedibile. Nessuna verticalizzazione, nessun cambio di gioco, nessun rischio, solo paura. Paura di perdere. Ma Gattuso, anzi Ringhio, paura non è ha.

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