2015

E tu che tifoso rossonero sei?

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Ci sono diversi tipi di tifoso milanista e abbiamo provato a raggrupparli in categorie. Sette, per la precisione. E tu? Che tifoso rossonero sei?

Il “Berlusconiano”: Il tifoso Berlusconiano è un’ottimista per eccellenza. Non gli importerà che venga smembrata la squadra, che non ci sia un progetto o che il giocatore chiave venga sostituito dal bollito di turno. Pende dalle labbra del presidente e nutre in lui una fiducia smisurata. E se a inizio stagione sente “questa rosa è da scudetto”, cascasse il mondo, questa rosa è da scudetto! Alcuni di loro viaggiano con la scritta “Siamo il club più titolato del mondo” sul parabrezza dell’auto.

Il “Rosso”: E’ la nemesi del “Berlusconiano”. Inizia a tifare Milan da bambino o per tradizione di famiglia, ma quando si accorge che il presidente è un “nemico” è troppo tardi. Il sangue ormai è rossonero e rinnegare la fede per così poco sarebbe un atto vile. Si caratterizza dal suo non parlare di calcio nella settimana seguente alle dichiarazioni di Berlusconi. Perché non può insultarlo. La consapevolezza che senza di lui non si sarebbe toccato il tetto del mondo, è una pena che si poterà dietro per il resto della sua vita. Ultimamente, a causa delle plurime annate fallimentari, questa tipologia di tifoso si sta affermando sempre con più veemenza nei bar/bocciofile lombarde.

Il “Nostalgico”: Prima di andare a dormire recita a memoria la sua formazione preferita. Galli, Tassotti, Maldini, Ancelotti, Costacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van basten, Gullit, Evani. Poi si commuove. Segue ancora l’attuale campionato di serie A ma durante la settimana si guarda vecchi incontri del suo Milan, non riuscendo a staccarsi del tutto dagli anni fiorenti che furono. Ha sicuramente appeso alla parete di camera sua (nonostante le litigate con la moglie) la prima pagina della Gazzetta dello Sport datata 18 Maggio 1994. È una categoria in netto calo e che potrà affermarsi negli anni a venire solo per eredità nonno-nipote.

Il “Mattatore”: Si potrebbe avere in rosa Cristiano Ronaldo e Messi ma non gli andrebbe bene. Non è mai abbastanza. Ibrahimovic ha fatto 28 goal in 32 partite? “Avrebbe potuto fare di meglio”. Diego Lopez al Milan gratis? “Al posto di Galliani sarei riuscito a ottenere anche qualche milioncino…”. Vive nel suo Mondo e trascorre le giornate a “insultare” la squadra convincendoti di fare altrettanto. “Non andate allo stadio”, “Manifestiamo in piazza” e “Facciamo una petizione per vendere la società” sono i suoi slogan principali. Ma guai se un tifoso avversario dovesse insultare il Milan.

Il “Padre di famiglia”: La “politica giovani” è il suo pane quotidiano. E’ conscio delle difficoltà della società e vuole far ripartire la squadra da ventenni. Non è andato a lavoro una settimana dopo la cessione di Cristante e Petagna, si dispera delle panchine di Saponara e ha sempre intonato cori pro De Sciglio-El Shaarawy. Però vede troppi “Maldini”. Ogni qualvolta Essien tocchi un pallone, si dispera e si copre gli occhi con le mani.

Il “Professore”: E’ il classico “So tutto io”. Proviene dalla scuola “Football Manager” e con lui la squadra dell’oratorio si contenderebbe la Champions League ogni anno. La formazione non va mai bene, i terzini sono troppo alti, gli attaccanti sbagliano tutti i movimenti e “con quei passaggi non ti porterei nemmeno in tribuna”. Lo riconosci perché guarda le partite da solo. Continua a parlare, a urlare e a sbracciarsi dal divano. Non lo sopporta più nemmeno la madre. La maggior parte delle volte ha anche ragione ma i modi lo hanno reso un lupo solitario. Quando va allo stadio ha almeno due posti liberi per entrambi i lati.

La “Pecora”: La “pecora” è il tifoso rossonero che non ha una propria idea. Se legge che il Milan sta giocando bene, difenderà questa tesi fino alla morte. Certe volte però è troppo credulone. Sta ancora attendendo l’arrivo di Fabregas e a seconda delle notizie affronta la settimana con un umore diverso. E’ abbonato a tutte le testate giornalistiche per avere un’idea che rappresenti il giusto mix fra tutte. Ma se affronti con lui un discorso non trattato ancora da nessuno, va nel panico e non risponde.

Non si vuole offendere nessuno, non prendetela sul personale. La vita è già abbastanza rude per attaccarsi a queste cose. Forza Milan.

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