Editoriali

Dovrà essere il Milan di Higuain: lo capiscano il Pipita e Gattuso

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Il talento di Higuain è sicuramente una fonte di ricchezza primaria per la rosa rossonera, ma il Milan per centrare l’obiettivo Champions ha bisogno di un Pipita diverso

I treni di solito passano una volta sola, almeno questo sostiene la regola. Nel calcio invece passano ogni stagione e già solo questa differenza è cosa buona. La sensazione però è che per quanto riguarda il Milan di treni, da quando la crisi sportiva è esplosa, ne sia passato qualcuno di troppo. E’ da infatti parecchio tempo che i tifosi rossoneri attendono una nuova rinascita, una rivoluzione, un cambiamento radicale che riporti questo glorioso club ai livelli che gli competono e ai fasti del passato. Ormai questo desiderio è diventato quasi retorico e la speranza è drammaticamente tramutata, con il passare delle stagioni, in cieca utopia. Quest’estate però la musica è veramente cambiata e tutti, addetti ai lavori e tifosi, hanno avuto la netta percezione di un imminente evoluzione definitiva. L’insediamento di una proprietà solida e affidabile, la garanzia di una squadra dirigenziale competente e milanista e un mercato di qualità hanno completamente rivitalizzato le speranze dei tifosi e reso finalmente realistico l’obiettivo Champions, che negli anni passati veniva sempre promosso con scarsissima credibilità.

UN ACQUISTO DECISIVO – E’ stata proprio una punta di diamante del mercato rossonero a riaccendere esponenzialmente l’entusiasmo attorno al Milan: stiamo ovviamente parlando di Gonzalo Higuain. Il fuoriclasse argentino rappresenta quel tipo di talento che non si vedeva a Milanello dai tempi di Ibrahimovic, guarda a caso ultimo periodo vittorioso del club di via Aldo Rossi. Con il Pipita la qualità e soprattutto la pericolosità della squadra è sensibilmente migliorata e i rossoneri sono ora una seria candidata per la conquista finale del quarto posto. Gli infortuni però hanno colpito basso la compagine di Gattuso, che è costretta, in uno dei periodi più delicati della stagione, a dover rinunciare a molti dei suoi principali protagonisti. Tra questi c’è anche il nome di Higuain, che a causa della squalifica rimediata durante la folle notte di San Siro contro la Juventus, sarà costretto a saltare i match contro Lazio e Parma.

NON ANCORA UN LEADER – E’ proprio al numero 9 rossonero che vogliamo ora attribuire alcune responsabilità. Il suo talento, l’apporto alla squadra, la capacità di decidere le partite non sono chiaramente in discussione, ma sotto il punto di vista della leadership il Pipita può e deve dimostrare molto di più. In diverse occasioni ha manifestato prematuri atteggiamenti di insofferenza verso i compagni e le sue frequentissime lamentele, che gli sono poi costate la salata squalifica, sono totalmente controproducenti per questo Milan in fase di rinascita. La squadra infatti è ancora molto fragile e ha un tremendo bisogno di essere trascinata proprio dal bomber argentino, come lo fece Ibra in occasione dello scudetto del 2011. Potrebbe sembrare un aspetto superficiale o irrilevante, ma una rosa giovane e inesperta come quella del Diavolo, seppur talentuosa, deve poter contare su una sapiente guida e Higuain ha tutte le carte in regola per corrispondere a tale identikit.

IL MILAN DI HIGUAIN – Fino a questo momento l’apporto del Pipita infatti non è mai stato veramente decisivo, tanto che le vittorie più sofferte sono state raggiunte grazie ai gol in extremis di Romagnoli, nuovo leader spirituale di questa squadra. La Champions ora è distante un solo punto e se l’obiettivo vuole essere quest’anno finalmente raggiunto bisognerà che il numero 9 rossonero, anche e soprattutto grazie ad una filosofia di gioco differente da parte di Gattuso, si carichi la squadra sulle spalle, conducendola finalmente, con valanghe di gol, ai palcoscenici che le spettano: dovrà essere il Milan di Higuain, e non bisognerà vergognarsene.

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