2014

Derby partita a sè? Non sempre…

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Tra i commenti che si sprecano sulla stracittadina si sente spesso dire che il derby ha una storia tutta sua; di certo non quello di ieri sera. La prestazione del Milan non si è discostata dalle performance incerte di questa prima parte di campionato del Diavolo. Anzi, tolto il modulo appena differente, si sono viste le lacune individuali di sempre. Soliti errori difensivi, il centrocampo poco tecnico e drenante e il consueto attacco che manca d’incisività sotto porta, nonostante la rete oggettivamente magnifica di Menez. E pare che il monito della vigilia di Inzaghi: “Il derby non si gioca, si vince” sia stato in parte osservato dai rossoneri, che non avranno vinto, ma poi non hanno neanche giocato, avendo puntato esclusivamente a contenere gli avversari e a colpirli nelle ripartenze.

L’analisi dei singoli: male El Shaarawy, assist a parte, e ancor peggio Torres, solo d’intralcio alle trame offensive rossonere. Su di lui vale sempre il ritornello “top o flop?”. Zapata e Mexes si alternano nelle frittate, e maledetta la coscia di Alex: la sua assenza è quella più pesante, e si vede, meglio si sente, specie sulla rete di Obi. E De Sciglio? Conviene ancora aspettarlo? E se fosse davvero un altro Santon? Diego Lopez fa un’ora più che dignitosa, salvo poi tornare quello sciagurato di Parma sul gol interista. Il colmo? EssienMuntari migliori in campo, e non per chissà quali giocate, ci mancherebbe; giusto per quel pò di convinzione in più che non si nota sui volti dei compagni. Benino Bonaventura, che non ha fatto gli sfraceli annunciati dall’alto dei suoi 4 gol ai nerazzurri. Buono Rami terzino per essere un dirottamento dell’ultimo momento.

La morale del derby per il Milan? Forse sarebbe opportuno rivedere un attimo quel famoso “progetto” in corso d’opera a Milanello da tre annetti ma oggettivamente sempre più inconsistente alla prova del campo. Ogni settimana esponenti del club si buttano in proclami utopici per tenersi stretta una piazza che ha capito l’andazzo, ma che pur nelle difficoltà obiettive ha scelto di restare accanto alla squadra che ama. Ma si sa, anche la pazienza ha un limite…

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