Settore giovanile

De Vecchi: «Locatelli attaccante e Cutrone con il Barcellona, che ricordi»

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Walter De Vecchi ha raccontato aneddoti ed esperienze di Cutrone e Locatelli

Cutrone e Locatelli sono diventati famosi a meno di un anno di distanza e, nelle interviste, hanno ringraziato la stessa persona: Walter De Vecchi. L’ex giocatore – ha vinto il decimo scudetto – ed allenatore attuale delle giovanili del Milan, ha così raccontato a La Gazzetta dello Sport la crescita dei due talenti (guarda qui) classe ’98:

«Io li ho avuto per tre anni, dai 12 ai 14 anni, per questo ringraziano me, anche se tutti gli allenatori sono stati importanti. Manuel era un talento tecnico enorme, ora si parla della sua fase difensiva ma presto verranno fuori le sue giocate, Patrick aveva un fuoco sacro, un’applicazione che ho visto a pochissimi».

Partite storiche?
«Un memorial Niccolò Galli in cui siamo rimasti in dieci contro l’Atalanta. Locatelli voleva uscire per un infortunio a un braccio, l’ho obbligato a restare e ha segnato di testa. Poi Cutrone si è scatenato: 4 gol, 6-1 per noi. Un’altra volta, contro il Barcellona, pressava così tanto che i loro difensori rinunciarono al palleggio: appena lo vedevano, calciavano lungo».

Differenze tra il passato e il presente?
«Cutrone è sempre stato così. Se perdeva una partitina, non voleva che io fischiassi la fine. E se perdeva, a volte piangeva: un bel segnale, oggi sono pochi i ragazzi così. A Locatelli invece ho fatto fare anche il centravanti. A centrocampo aveva troppo tempo per giocare: troppo facile».

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