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De Siervo: «Bando e Diritti Tv, vi dico tutto»

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Resta aperto il tema legato ai Diritti Tv del campionato italiano: Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni

Intervenuto a TMW, Luigi De Siervo ha parlato così del nuovo bando sui Diritti Tv:

«Buono. Per la prima volta nella storia della Lega Calcio le linee guida sono state approvate con largo anticipo, un anno e mezzo prima dell’inizio della trasmissione con i nuovi operatori. Si offrono tutte una serie di possibilità, l’obiettivo della Lega è sempre quello di cercare di cogliere quelle che sono le realtà esistenti, ma anche quelle che evolutivamente possono essere pronte per i prossimi anni. Gli elementi innovativi sono quelli relativi al fatto che la durata per l’estero è già cambiata e per quella in Italia potrebbe allungarsi fino a 5 anni. Questo elemento non vi sfugge che consente anche ad operatori nuovi, che oggi non sono presenti o lo sono marginalmente in Italia, di poter fare un investimento perché la resa di un progetto come questo ha un percorso temporale sufficiente per ammortizzare l’investimento iniziale e riuscire a garantirsi i ricavi per 5 anni. Quello che dovete capire è che l’Italia è l’unico tra i grandi paesi che non ha avuto un intervento serio di una telco all’interno dei diritti tv. Se avete la pazienza di analizzare i dati dei ricavi in tutti gli altri 5 paesi dei top 5 campionati vedrete che il picco che si nota è sempre relativo all’ingresso di una telco all’interno del sistema distributivo di contenuti premium come quelli del calcio. Questo non è avvenuto per la tipologia delle telco in Italia, ma soprattutto perché all’estero sono consentite le vendite in bundle aggregato di connettività e contenuto. L’impossibilità di fare questo bundle ha danneggiato la Serie A e il calcio italiano, non consentendo che quegli investimenti, che arrivano da un perimetro che non è soltanto il prezzo per il numero di abbonati, potessero riservare. Questo è il punto industriale da mettere a fuoco. Dal punto di vista generale dei ricavi in termini di diritti domestici, al netto della peculiarità del sistema inglese, che per numero di abbonati e per spesa pro capite è un po’ fuori categoria, in tutti gli altri casi il nostro rendimento è in linea con gli altri, nonostante non abbiamo avuto l’intervento pesante delle telco come avvenuto negli altri paesi. Sui diritti domestici, fino ad oggi, siamo riusciti nonostante le difficoltà e il fatto che esistesse per ogni ciclo un monopolista, un soggetto dominante… Non vi sfugge a nessuno quello che è successo durante le ultime aste. Faccio l’esempio più evidente: durante un’asta per i diritti tv del calcio italiano il soggetto dominante ha spento il concorrente, comprandone la parte industriale. Tutto questo va a detrimento di quello che è il nostro potenziale risultato. Ci mettete poi il fatto che noi siamo il paese che ha il maggior numero di pirati in tutta Europa… Da questo punto di vista ci aspettiamo da questo governo un intervento importante perché dobbiamo riuscire ad intervenire. Il rifinanziamento del calcio italiano parte da un cambiamento di opinioni. Dobbiamo convincerci che il consumo di contenuti pirati è un danno effettivo per tutto il sistema dell’audiovisivo in generale, ma soprattutto per il calcio. Un pirata che trasmette la partita abbiamo valutato che fa un danno di oltre 300 milioni di euro a stagione. Questo è il motivo per cui il calcio italiano, pur avendo un contributo in linea con gli altri top 5 campionati, Inghilterra a parte, non è riuscito a raggiungere quel delta che aveva in passato. Siamo tristemente noti per essere il paese del pezzotto. Da questo punto di vista le forze dell’ordine hanno fatto un eccellente lavoro nel corso degli ultimi mesi. L’autorità per le comunicazioni ha fatto una delibera molto importante su cui ha aperto oggi il procedimento e speriamo di avere buone notizie nel corso delle prossime settimane per poter arrivare a fare i primi 30 minuti con un sistema machine to machine, cioè in automatico, cadere il sito pirata. Questo è il punto vero e poi rieducare tutti ad un consumo sano e corretto del calcio. Dal punto di vista della tecnologia Lissone è lo state of arts della parte di produzione e distribuzione. Qua avete la qualità che avete in Premier League, da tutti i punti di vista. Il lavoro di continua messa a punto del prodotto prosegue; ci sono gruppi di lavoro che stanno lavorando seriamente per migliorare il contenuto in vista del prossimo bando e questo è un po’ l’obiettivo reale per il prossimo anno. Arriviamo in anticipo, con un sistema di regole che dovrebbe consentirci di avere un maggiore impatto e una maggiore durata, con un mercato che dovrebbe aprirsi perché questo orizzonte temporale nuovo consentirà a soggetti nuovi di entrare in un mercato come il nostro e soprattutto con una qualità del prodotto che sta crescendo. Ci sono gruppi di lavoro dedicati più alla parte editoriale, quindi su come i registi riprendono gli eventi… Poi il tempo effettivo e i minuti non giocati danno la misura delle fasi di gioco in cui le telecamere indugiano intorno al campo. Su questo abbiamo fatto un investimento importante: camere cinematografiche che riprendono il bordo campo, che cercano di dare un elemento di drammaticità in senso neutro a quello che sta avvenendo in campo e intorno al campo. Questo è un po’ il lavoro di crescita complessiva di un prodotto. Riteniamo nel corso dei prossimi 6 mesi, per quanto riguarda l’Italia, di avere la capacità di produrre un sistema di pacchetti che possa stimolare al meglio i vari operatori e parallelamente sulla parte internazionale, dove abbiamo abbattuto anche lì quello che era un limite insulso di blocco a 3 anni, mentre gli altri lavoravano su orizzonti temporali diversi, la possibilità di vendere con un orizzonte temporale più lungo. In più abbiamo finalmente internalizzato l’ultima parte del lavoro, che era la parte di vendita dei diritti internazionali. Nel corso degli ultimi anni era l’ultimo elemento che ci mancava rispetto a questo elemento. Abbiamo assunto come direttore della parte media internazionale una grande professionista che è Anna Guarnerio e lei, che ha già venduto i diritti della Serie A, continua a farlo dall’interno. Quindi inizieremo a vendere direttamente e non tramite agenzie».

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