Editoriali

Dal maestro all’insegnante: due modi (molto diversi) di fare calcio

Pubblicato

su

Parte in salita l’avventura di Stefano Pioli al Milan, il tecnico deve rincorrere il quarto posto: unico vero obiettivo della dirigenza

«Mi sento un insegnante», con queste parole Stefano Pioli si è presentato ai suoi nuovi tifosi oggi a Casa Milan, un paragone che nasce in maniera naturale quello dell’attuale allenatore rossonero con il suo predecessore: il “maestro” Giampaolo.

Un confronto che è lo stesso Pioli a sbrogliare sin dalle prime battute: «Marco è un grande allenatore ma ha idee e impostazioni diverse dalle mie. Io devo essere bravo a fare arrivare il mio pensiero il prima possibile». Proprio la mancanza di “integralismo”, carratteristica portante di mister Giampaolo, sono stati i motivi principali che hanno spinto la dirigenza rossonera a puntare forte sull’ex Fiorentina in questa rincorsa per il quarto posto (6 i punti di distanza attualmente) con ancora 31 gare da disputare.

Nel corso della sua carriera infatti Pioli ha saputo adattarsi a diversi moduli per il bene della squadra e per far rendere al meglio i giocatori a sua disposizione: «Io mi adatto ai giocatori, il mio obiettivo è migliorare i giocatori che ho a disposizione. Mi sento un insegnante», appunto.

Exit mobile version