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Cristante, il Milan sogna ma lui ha già scelto la sua strada

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Cristante è un giocatore del Benfica in prestito all’Atalanta, il Milan lo riaccoglierebbe volentieri ma lui ha un sogno da inseguire

Cristante è cresciuto ed insieme a lui le sue quotazioni, grazie soprattutto a Gasperini che ha saputo valorizzarlo e responsabilizzarlo in una squadra dedita alla crescita dei giovani. Nato a San Vito al Tagliamento il 3 marzo del 1995, Cristante ha esordito con il Milan il 6 Dicembre del 2011, a 16 anni e 9 mesi, in Champions League contro il Viktoria Plzen, mentre l’esordio in Serie A è arrivato sempre con il Milan il 10 Novembre del 2013, a Verona contro il Chievo.

Ceduto successivamente al Benfica per 6 milioni di euro, è ora in prestito all’Atalanta con la quale ha instaurato un ottimo rapporto, come riportato attraverso un’intervista alla Gazzetta dello sport: «Al Milan l’esordio in Champions a 16 anni, ma volevano gente pronta. Atalanta nel destino, ha fatto di me un progetto. Anche il Borussia Dortmund ci tirerà fuori il meglio. Sono un falso lento che segna, ma rendo solo se c’è pure da difendere. Alla Khedira, un po’ ci sta, dai». 

IL RAPPORTO CON GASPERINI- «Tra 10 anni dirò: Gasperini mi ha fatto diventare Cristante. Per lui dimostrare che i giovani possono e devono giocare è una specie di missione. Poi all’Atalanta c’è la cultura della pazienza. Qui ho avuto una sensazione mai provata prima, neanche al Milan e al Benfica: far parte di un progetto. Anzi, essere io un progetto su cui investire e lavorare a 360°. A Gattuso e al Milan posso solo dire grazie ma hanno preferito giocatori già pronti. Il mio agente e Galliani si sono fatti delle gran litigate, ma mi hanno lasciato libero di crescere altrove». 

SOGNO PREMIER LEAGUE-«Alla fine di un torneo di Viareggio mi dissero che c’erano degli osservatori del Chelsea per me. La Premier League era un sogno allora come oggi e spero sia una realtà domani. In tanti mi dicono che è il campionato perfetto per me e sono d’accordo: fisicità, contrasti, calcio aperto. Sì, mi ci vedo bene. Tanto più al momento giusto». 

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