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Camarda a Sport Mediaset: «Al Milan sono nato, ora però sono con la testa al Lecce. Esultare? No, non potrei mai farlo»

Milan News 24

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Camarda ha rilasciato una breve intervista a Sport Mediaset nel prepartita di Milan Lecce di Coppa Italia

Francesco Camarda, attaccante di proprietà del Milan in prestito al Lecce, è intervenuto ai microfoni di Sport Mediaset nel prepartita dei sedicesimi di finale di Coppa Italia. Tra futuro e non solo, queste le parole del calciatore classe 2008:

«Al Milan sono nato, ora però sono con la testa al Lecce, vogliamo fare una grande partita. Giocare a San Siro è sempre bello per me, ma anche per i miei compagni. Quello che succederà l’anno prossimo si vedrà, ora penso al Lecce. Se segni esulti? No, non potrei mai farlo».

Nel mondo del calcio moderno, dove i trasferimenti e gli ingaggi milionari sono all’ordine del giorno, il legame emotivo tra un giocatore e la sua squadra del cuore sembra un valore sempre più raro. Eppure, le dichiarazioni di Francesco Camarda, il giovane e talentuoso attaccante classe 2008, dimostrano che la passione e il rispetto per i colori della propria società di appartenenza possono superare ogni barriera. In un’intervista, il giovane calciatore ha affermato con chiarezza: non esulterebbe mai in caso di gol contro i rossoneri.

Attualmente in prestito al Lecce per un’importante esperienza formativa, Camarda affronterà questa sera il suo Milan nella sfida di Coppa Italia. Nonostante indossi la maglia giallorossa dei salentini, il suo cuore rimane a tinte rossonere. Le sue parole, cariche di rispetto e profondo attaccamento, sono un segnale forte e commovente per tutti i tifosi del Diavolo.

La scelta di non esultare in caso di rete è un gesto di grande maturità e professionalità, che va oltre il semplice rituale del campo. È la dimostrazione di un legame che non si spezza, nemmeno di fronte all’opportunità di segnare un gol che potrebbe essere decisivo. L’attaccante, cresciuto nel settore giovanile del Milan e considerato uno dei talenti più promettenti del panorama italiano, si trova di fronte a una sfida emotiva unica: giocare da avversario contro la squadra che lo ha formato e che detiene il suo cartellino.

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