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Calciomercato Milan, Ambrosini spiazzato da Tare: non si aspettava quel mancato tentativo in entrata

Milan News 24

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Calciomercato Milan, Massimo Ambrosini, noto opinionista, si è detto perplesso dal mancato tentativo dei rossoneri per Leoni

La rivoluzione in casa Milan non passa solo per la panchina e la dirigenza, ma si estende anche alle strategie di calciomercato Milan. Con Igli Tare insediato come nuovo direttore sportivo e Massimiliano Allegri al timone tecnico, le aspettative sono altissime. A far rumore, però, non sono solo le voci sui grandi nomi, ma anche le riflessioni di chi il calcio lo conosce bene. E in questo scenario, le parole di Massimo Ambrosini, rilasciato a Cronache di Spogliatoio, hanno acceso un dibattito interessante, focalizzato su scelte audaci e prospettive a lungo termine.

L’ex capitano rossonero ha offerto un punto di vista schietto e, per molti, provocatorio. Il suo ragionamento parte da una premessa finanziaria: “Il Milan vende Thiaw a 42 milioni, ma perché non prendere Leoni?”. Un’ipotesi che fa riflettere, specialmente se si considera l’investimento che un club come il Liverpool ha fatto per il giovane difensore, pagandolo 35 milioni di euro. Ambrosini riconosce che si tratta comunque di un’operazione rischiosa: “rimane comunque più di una scommessa”. Tuttavia, la sua analisi si sposta subito su un altro giovane talento, Odogu, che il Milan avrebbe acquisito per 10 milioni di euro. Una cifra ben diversa, che sottolinea una precisa politica di contenimento dei costi.

La critica di Ambrosini, se così si può definire, non è rivolta solo al bilancio, ma anche al messaggio che il club trasmette ai suoi tifosi e all’ambiente circostante. Prendere Leoni, secondo lui, sarebbe un colpo non solo tecnico, ma anche emotivo, un segnale forte e chiaro alla piazza. “fai un colpo anche per l’ambiente, per la tifoseria: è un ragazzo giovane e italiano, che comunque ha fatto bene”. Questa enfasi sull’italianità e sulla gioventù non è casuale. Il Milan degli ultimi anni ha spesso puntato su talenti stranieri, con risultati altalenanti. Un ritorno alle origini, valorizzando i prodotti del vivaio o, in questo caso, giovani promesse del calcio nazionale, potrebbe rinsaldare quel legame speciale tra squadra e tifosi.

A supporto della sua tesi, Ambrosini porta un’esperienza personale, citando una fonte autorevole che, per un periodo, è stata un punto di riferimento per il Milan: Andrea Pirlo. L’ex maestro del centrocampo, ora allenatore, aveva subito individuato il talento del ragazzo: “Andrea Pirlo che il ragazzo fosse forte me lo ha detto al secondo giorno di allenamento”. Una conferma autorevole che, unita alle testimonianze di “diverse altre persone”, rafforza la convinzione di Ambrosini sulla validità dell’investimento. Il mondo del calcio è fatto di relazioni e scambi di informazioni, come sottolinea lo stesso opinionista: “Nel calcio ci si parla”. Una rete di conoscenze che può fare la differenza nel momento di scegliere un giocatore, a prescindere dal nome o dal prezzo.

In conclusione, l’intervento di Massimo Ambrosini su Cronache di Spogliatoio getta una luce su un aspetto fondamentale del calciomercato: la capacità di bilanciare il rischio con il potenziale, la logica finanziaria con l’impatto emotivo. Con Tare e Allegri ora responsabili delle decisioni, il Milan si trova a un bivio cruciale. La politica dei giovani sembra essere la strada maestra, ma la domanda è: si punterà su talenti emergenti a costi ridotti, o si avrà il coraggio di scommettere su un colpo ad effetto, un investimento significativo che possa infiammare la tifoseria e, al contempo, garantire un futuro di successo?

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