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Brambati non ci va leggero sul ballottaggio Modric-De Bruyne: l’opinionista l’ha detto veramente

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Brambati non ci va leggero sul ballottaggio Modric-De Bruyne: l’opinionista l’ha detto veramente. Le ultimissime notizie

L’ex difensore e opinionista sportivo, Massimo Brambati, non ha usato mezzi termini nel commentare a Radio Marte il momento di alcuni big del campionato italiano, tracciando un netto parallelo tra l’atteggiamento di Kevin De Bruyne, neoacquisto del Napoli, e quello di Luka Modric, stella del Milan targato Allegri-Tare.

Secondo Brambati, il Napoli avrebbe potuto beneficiare di un profilo come Ndoye, che avrebbe rappresentato “un’alternativa in più e una freccia in più nel suo arco”. Tuttavia, il discorso si sposta rapidamente sulla gestione del gruppo da parte di Conte, ribadendo un principio fondamentale: “I bravi calciatori devono stare sempre in campo, ma solo se tutti si sacrificano aiutando la squadra in fase di non possesso”.

Il mirino di Brambati si concentra poi sul centrocampista belga, De Bruyne, accusato di aver “alzato un po’ la cresta”. Pur riconoscendone il talento, l’opinionista è categorico: “Va bene che è un campione, ma intanto lo deve dimostrare in tutte le partite e comunque si deve mettere a disposizione del gruppo e dell’allenatore”. Un elemento con queste caratteristiche “con Conte non avrà mai problemi, diversamente non andrebbe d’accordo”.

L’elogio indiretto al Milan arriva proprio dal confronto tra i due fuoriclasse. Brambati boccia la “postura” del belga: “L’atteggiamento in campo del belga non mi ha convinto. E’ arrivato in estate in sovrappeso, a Napoli spero sia venuto per mettersi in gioco e non per prendere il sole”. Al contrario, il riferimento al centrocampo rossonero è netto: “La postura di De Bruyne, quando l’ho visto giocare dal vivo, non è la stessa che ha per esempio Modric nel Milan“. La stella croata, arrivata in estate per volontà del DS Tare e per l’assenso di Allegri, viene implicitamente indicato come esempio di professionalità.

Infine, l’analisi si chiude sulla fermezza di Conte nelle scelte tecniche, come le sostituzioni che hanno riguardato gli stessi De Bruyne, Hojlund e McTominay: “Conte non guarda mai al nome del calciatore ma alla sua funzionalità con il resto della squadra. Cambia i calciatori se non danno l’apporto che pensa sia utile, perché tutti i giocatori in questo senso sono uguali“.

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