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Borini: «Io anomalo, sto dimostrando di essere da Milan. Gattuso? L’ho avvisato»

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Interessante intervista concessa da Fabio Borini a SportWeek, settimanale de La Gazzetta dello Sport: l’esterno del Milan ha parlato della sua avventura in rossonero

Arrivato con scetticismo, Fabio Borini ha saputo rispondere e dare prova in campo di poter rappresentare una pedina importante nelle rotazioni del Milan. Sia Montella che Gattuso lo hanno adoperato in maniera continuativa, sebbene Ringhio, nelle ultime uscite, lo ha tenuto fuori dall’undici titolare. A SportWeek, Borini si autodefinisce così: «Tre aggettivi per descrivermi? Anomalo, duttile, riservato. Perché faccio tante cose che in genere non fanno altri colleghi, tipo andare in centro città in bici. L’ho fatto anche alla prima cena di squadra e mi hanno preso per il culo. Adesso ho pure ordinato il cestino. In Inghilterra non esiste la figura del calciatore divo, mica come qui in Italia».

QUALITA’«A volte mi scoccia sentirmi definire ‘generoso’. E’ un appellativo che mi porto dietro perché corro e mi adatto a ogni ruolo ma non voglio che sia la sola cornice dentro la quale comprendere le mie caratteristiche. E ho detto a Gattuso che se da attaccante devo trasformarmi in terzino, voglio lavorarci su seriamente per evitare errori di posizione come quello che qualche settimana fa ci è costato il provvisorio pareggio del Chievo».

AMICI AL MILAN«Ho fatto da gel tra italiani e stranieri. Rodriguez, Calha, Kessié, Silva…».

IL MILAN UNA RIVINCITA«Voglio dimostrare che posso stare in Italia, che da qui non sono scappato e che sono uno da Milan. L’ho già dimostrato? Un po’ sì».

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