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Bonucci: «Al Milan non ero lucido ma mi ha fatto crescere a livello umano»

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Bonucci torna sul suo passato in rossonero, ricordando quei momenti di alti e bassi fino al ritorno tanto criticato in bianconero

Bonucci ed il Milan, un rapporto nato inizialmente sotto una buona stella che con il passare del tempo si è però trasformata in meteorite, diretta proprio su lui stesso, creatore ed artefice nel bene e nel male. Arrivato a Milano da Torino (va bene ti accetto) si è conquistato la fascia da capitano nel giro di breve, senza voler tornare nel merito della questione. Le prestazioni spesso facevano sentire la mancanza di uno come Chiellini a suo fianco, tanto da alimentare la polemica sulle sue reali competenze tecniche in qualità di difensore centrale. Tutto questo, passato in cavalleria fino a quando non è tornato alla Juve, a ricoprire quel posto lasciato dopo la “drammatica” finale di Cardiff contro il Real Madrid. Ad oggi i rapporti con i tifosi rossoneri non sono proprio idilliaci per essere eufemistici, tuttavia Bonucci proprio i relazione al suo anno in rossonero ha detto delle cose che potrebbero risuonare come un segno di pace.

BONUCCI- Intervenuto nel corso della trasmissione di Rai Tre ” A raccontare cominci tu”, il difensore della Juventus ha parlato anche del suo ritorno in bianconero dopo l’esperienza al Milan: «Nell’arco di una stagione si vivono momenti intensi. A fine stagione non ne potevo più e forse anche dall’altra parte c’era la volontà di separarsi. Poi con il passare del tempo mi sono accorto che la mia lucidità non era il massimo in quel momento. L’anno di Milano è stato difficile sotto un certo punto di vista, ma bello perché mi ha fatto crescere a livello umano. Poi mi ha dato la possibilità di ritornare, ogni viaggio finisce con un ritorno a casa. Le offese sui social? Col mio passaggio Juve-Milan-Juve ne ho lette tante di cose, sicuramente fa paura quando vedi cose scritte da ragazzini di 13-14 anni».

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