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Bellinazzo sul FPF: «Così la crescita è impossibilitata, serve una deroga»

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La morsa dell’Uefa stringe forte il Milan: i paletti del Fair Play Finanziario bloccano la crescita dei rossoneri: ce lo spiega Bellinazzo

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 ore e noto esperto di calcio e economia, ha spiegato ai microfoni della trasmissione RMC Sport la situazione relativa al Milan e ai paletti del Fair Play Finanziario:

«Il principio del FPF è molto semplice, devi spendere quello che incassi. Il problema che si è venuto a creare per il FPF e il modello di Champions voluto da Platini ormai una decina di anni fa è che si è creato un circolo vizioso tra i club che hanno sempre fatto la Champions e quelli che invece ci vanno poche volte. I club habitué di questa competizione hanno messo in cassa più soldi degli altri, con quei soldi hanno acquistato giocatori più importanti e di conseguenza continuato a vincere. Gli altri club non andando in Champions hanno meno risorse per acquistare calciatori e vincere. Lo sfogo di Boban è molto condivisibile. Quando sei in una situazione come quella di Milan e Inter, con un certo livello di ricavi, per aumentarli devi iniziare a vincere, andare su mercati internazionali e fare investimenti. Ma inizialmente gli investimenti sono costi e se non consenti ad una nuova proprietà di assumere l’onere di questi investimenti, quindi rossi di bilancio più alti nei primi anni, è evidente che questi club si trovano nell’impossibilità di poter crescere, non possono fare ricavi se prima non fanno questi investimenti. Bisogna trovare una chiave col Voluntary Agreement, le proprietà credibili che si presentano alla UEFA ottengono delle deroghe, la possibilità di fare deficit più ampi e magari fare investimenti sugli stadi, sui vivai, rientrando nei paletti dopo 3/5 anni, portando un fatturato da 200 fino a 400/500 milioni che ad oggi è il fatturato minimo per competere a certi livelli».

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