HANNO DETTO
Allegri Milan, il confronto tra Cassano e Buffon sul tecnico diventa virale: che cosa si sono detti
Allegri Milan, il confronto tra Cassano e Buffon sul tecnico diventa virale: che cosa si sono detti. Le ultimissime notizie
Il dibattito su Massimiliano Allegri, oggi allenatore del Milan, si arricchisce delle parole di un osservatore d’eccezione: Gianluigi Buffon, Direttore Generale della Nazionale Italiana. Intervistato a Viva el Futbol, Buffon ha fornito la sua analisi sul tecnico livornese, oggi alla guida del progetto rossonero supervisionato dal DS Tare.
Riguardo al rapporto di fiducia che Allegri ha goduto in passato in altri club, Buffon spiega la logica delle scelte societarie: «Probabilmente Allegri per il Curriculum e il passato che ha avuto dava certe garanzie sul fatto di arrivare all’obiettivo, anche se minimo. Magari per gli altri [allenatori] essendo meno esperti, c’era fiducia con qualche remora».
La stoccata a Cassano e l’elogio al Milan
L’intervento di Buffon si è poi concentrato sulle critiche spesso mosse ad Allegri, in particolare quelle di Antonio Cassano. Pur esprimendo la sua ammirazione per altri tecnici, come Thomas Tuchel, Buffon ha voluto sottolineare il concetto di funzionalità dell’allenatore rispetto al contesto.
«So che tu [riferendosi a Cassano] hai una stima limitata in Allegri, ma penso che in questo momento non ci fosse tecnico migliore per il Milan», ha affermato Buffon. Secondo il dirigente, il principale merito di Allegri è l’aver ristabilito un ambiente sereno e professionale a Milanello.
«Ora sembra una società ordinata. Non vengono più fuori interviste in un certo modo da giocatori, dirigenti, tutto si muove in una linea funzionale ai risultati. Questo va riconosciuto ad Allegri». Il tecnico ha portato un modo di ragionare e stare nel gruppo che ha implementato grazie alla sua esperienza.
Infine, Buffon ha elogiato anche l’onestà intellettuale di Allegri nell’analisi post-partita, citando l’ultima gara contro la Roma: «Ditemi quanti allenatori hanno l’onestà di riconoscere la superiorità della Roma nei primi 35 minuti come fatto da lui». Un’ammissione di sincerità che per Buffon è un segno di spessore.
