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Allegri, il motore è ingolfato: il tecnico suona la sveglia, manca all’appello un fattore decisivo. Ecco quale

Milan News 24

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Allegri, i numeri condannano la mediana: il confronto con Inter e Napoli è impietoso, e quel “zero” alla voce Rabiot diventa un caso da risolvere subito

Tra le tante certezze che Massimiliano Allegri ha cercato di inculcare nel mondo rossonero sin dal suo arrivo, una è risuonata più forte delle altre nelle sale di Milanello: l’importanza cruciale dei gol dei centrocampisti. Il tecnico livornese ha sempre costruito le sue vittorie sulla capacità delle mezzali di inserirsi e colpire, eppure, a dispetto della prima posizione in classifica, le cose non stanno andando secondo i piani. Il divario tra le aspettative dell’allenatore e la realtà del campo si sta allargando pericolosamente, evidenziando una sterilità offensiva nel reparto nevralgico che rischia di diventare un handicap nella corsa a lungo termine.

I dati sono impietosi e non lasciano spazio a interpretazioni: dalla mediana il Milan ha finora estratto appena 4 gol. Un bottino troppo magro, specialmente se messo a confronto con le dirette concorrenti per lo scudetto. Il confronto è schiacciante: il Napoli ha ottenuto dai suoi centrocampisti più del doppio delle reti, mentre l’Inter viaggia esattamente al doppio della produzione rossonera. Manca la spinta, manca l’inserimento vincente, manca quella soluzione alternativa che spesso sblocca le partite più chiuse.

Allegri e il dilemma Rabiot in zona gol

Ma la vera anomalia statistica ha un nome e un cognome precisi: Adrien Rabiot. Il francese, arrivato per essere il leader tecnico e fisico del reparto, è clamorosamente fermo a 0 centri stagionali. Un dato che stona terribilmente con la storia del giocatore e con quanto Allegri è sempre riuscito a estrarre da lui in passato. Per questo motivo, La Gazzetta dello Sport ha lanciato l’allarme con un titolo eloquente: «Il centro non fa centro». Un monito chiaro per tutto l’ambiente: per sognare il tricolore fino alla fine, il Milan ha bisogno che il suo “Duca” e i suoi compagni di reparto inizino a vedere la porta, trasformando la mole di gioco in punti pesanti, proprio come chiedeva Max quest’estate.

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