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Allegri ha cambiato il Milan: i tre punti chiave che sottolineano il grande lavoro del tecnico in rossonero

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Allegri ha decisamente cambiato il Milan: ecco i tre punti chiavi alla base del lavoro del tecnico livornese dal suo ritorno in rossonero

La seconda sosta per le Nazionali offre una prospettiva più chiara sull’inizio del campionato. In appena un mese, il Milan ha subito una metamorfosi notevole. Come evidenziato da TMW, l’allenatore Massimiliano Allegri ha saputo imprimere tre modifiche fondamentali rispetto alle stagioni precedenti, trasformando il Diavolo in una candidata credibile nella corsa Scudetto. Queste mosse sono in linea con la filosofia di alzare l’asticella della mentalità, supportata dal DS Igli Tare attraverso acquisti mirati come Adrien Rabiot e Luka Modrić.

1) Spirito e Mentalità: La Fissazione Per La Vittoria

Il cambiamento più visibile non è tattico, ma mentale. Il Milan ha affrontato le prime sfide come veri e propri esami di maturità, superandoli con una sicurezza che mancava in passato.

  • Vittorie D’Autorità: L’approccio perfetto sul campo storicamente ostico dell’Udinese (3-0 secco) e la “gara eccezionale” contro il Napoli – vinta in inferiorità numerica – sono i manifesti di questa nuova mentalità.
  • Il Manifesto Del Muso Lungo: La vera cartina tornasole è arrivata dopo lo 0-0 in casa della Juventus. Vedere i musi lunghi di Allegri, Rabiot, Maignan e Christian Pulisic dopo aver pareggiato in trasferta contro un’avversaria di alto livello è l’espressione più chiara del credo allegriano: vincere. Non si accetta più il pareggio, anche se di prestigio. Questo spirito è la base su cui Allegri sta costruendo la sua leadership.

2) La Difesa: Equilibrio e Tenuta Incredibile

A livello tattico, l’impegno di Allegri sulla tenuta difensiva è sotto gli occhi di tutti e rappresenta il cambiamento maggiore. Negli anni passati, il Milan soffriva di gravi problemi di equilibrio e di troppi gol subiti. Oggi, la squadra appare ben messa in campo e sempre consapevole del proprio compito.

  • Seconda Miglior Difesa: Il Milan è attualmente la seconda miglior difesa del campionato con solo due gol subiti (dietro solo alla Roma).
  • Solidità Inattaccabile: L’ultima rete incassata è stata su rigore, mentre l’ultimo gol su azione risale addirittura alla prima giornata (la rovesciata di Federico Bonazzoli). Questo dato evidenzia l’incredibile lavoro che Allegri e il suo staff stanno facendo sull’organizzazione difensiva, una priorità assoluta per un tecnico che non ammette pause o cali di concentrazione.

3) La Fine Della “Leão-Dipendenza”

Questo è un punto su cui il lavoro è ancora in corso, ma i progressi sono inequivocabili. Nelle stagioni precedenti, il Milan appariva incapace di fare strada senza l’apporto decisivo di Rafael Leão. L’assenza, o la discontinuità, del portoghese avrebbe significato “poche speranze”.

  • Vittorie Senza Rafa: Tutto il mese di settembre è stato giocato senza Leão in campo (o con un Leão non al 100% della condizione, come notato da Biasin). Il risultato è stato convincente: quattro vittorie e otto gol fatti.
  • Decisività Diffusa: Allegri ha dimostrato che la responsabilità di essere decisivi è distribuita su tutti: Pulisic, Modrić, Rabiot, e persino giocatori precedentemente sottotono come Saelemaekers e Loftus-Cheek. Perfino contro la Juventus, Leão è stato uno di quelli che ha sprecato occasioni per la vittoria, a dimostrazione che il peso della concretezza non ricade più solo su di lui, ma su tutto il fronte offensivo. Questo ha permesso ad Allegri di lanciare la reprimenda negli spogliatoi senza temere di destabilizzare l’attacco, poiché la squadra ha imparato a vincere anche senza la versione migliore del suo uomo più talentuoso.

In definitiva, il Milan di Allegri non è più una squadra che dipende dal singolo guizzo, ma un collettivo solido con una mentalità fissata sulla vittoria.

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