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Albertini sicuro: «I rossoneri devono lottare per lo scudetto, Modric come Pirlo. Su Allegri e Rabiot dico questa cosa»

Milan News 24

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Albertini, leggenda del Milan, ha analizzato le chance scudetto dei rossoneri e non solo: grandi elogi per Modric e Allegri

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Demetrio Albertini, leggenda del Milan, ha parlato così del momento dei rossoneri di Allegri:

SCUDETTO – «Il Milan non può, ma deve lottare per lo scudetto. Quando indossi la maglia rossonera sei obbligato a puntare al massimo, anche per capire l’anno dopo cosa ti manca. La gestione dei momenti durante la stagione è un’incognita per tutti, ma queste prime giornate di campionato hanno fatto capire che il Diavolo può stare in alto».

ALLEGRI – «Lui sa come si vince e come si costruisce qualcosa. Se hai un gruppo solido, che ti segue e lavora bene, trasmettere il proprio credo tattico è più facile. Contro il Bologna e a Udine ho visto una formazione con le idee chiare. A centrocampo il Milan ha uno dei reparti più forti del campionato. Se la gioca con il Napoli, direi. Ad Allegri forse può mancare qualcosa in attacco, ma a centrocampo ha già trovato l’equilibrio giusto tra giovani e anziani. E con anziani mi riferisco chiaramente a quel fuoriclasse che si chiama Modric».

MODRIC – «Ha dato tranquillità e serenità al gruppo. Solo un grande campione che gioca in quel ruolo riesce a far rendere i compagni di più rispetto alle aspettative. Con Luka tutto è più semplice. Sia per i giovani sia per i nuovi. Modric non deve rincorrere gli avversari, ma dare un senso alla manovra. Ha bisogno di mezzali che si facciano trovare e lui detta il passaggio. Non puoi chiedergli la tenuta fisica di un ventenne o di correre per 90 minuti. Con quei piedi però fa la differenza».

PARAGONE CON PIRLO – «Il paragone con Pirlo regge e non a caso sono due mezze punte che nel corso della carriera hanno arretrato il raggio d’azione per mettere al servizio della squadra la loro qualità. Prima i 10, da Platini a Giannini, erano protetti da mediani e stavano alti, poi in mezzo sono stati utilizzati giocatori come Ancelotti e me che potevano fare sia gli incontristi sia i registi. Pirlo in quel ruolo ha cambiato il calcio e adesso il Milan ha un altro campione davanti alla difesa».

RABIOT – «Me lo aspettavo subito così decisivo perché conosce Allegri e parla la sua stessa lingua calcistica. Averlo ha aiutato il gruppo a capire meglio ciò che il tecnico si aspetta: ecco perché Max lo ha chiesto con tanta forza al club. Mi sarei stupito se Rabiot non avesse giocato subito così bene: ha trent’anni, conosce il nostro campionato ed è quello che mancava».

FASE DIFENSIVA – «Nella fase difensiva i centrocampisti hanno un ruolo importante. Se gli avversari si inseriscono a mille all’ora o se sei sempre uno contro uno, anche il migliore difensore al mondo soffre. Adesso la retroguardia è più coperta e i risultati si vedono».

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