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Albertini: «Atletico, Serie A e Milan. Ecco le mie opinioni»

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Demetrio Albertini, in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Atletico Milan ma non solo. Ecco le parole

Demetrio Albertini, in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Atletico Milan ma non solo. Ecco le parole del doppio ex della sfida.

Sulla mission impossibile – «Il tifoso che c’è in me direbbe che è impossibile passare il turno, anche se una fiammella di speranza continuerebbe a bruciare. Da osservatore invece parto da una certezza: questo Milan può fare i punti che gli servono, è nelle sue corde».

Sul legame con l’Atletico Madrid – «Mi hanno appena invitato ad assistere alla partita allo stadio. Purtroppo non riuscirò. Ho giocato a Madrid un anno (2002/03), ma si è creato qualcosa di speciale, per due motivi. Primo, la professionalità che portai con me dall’Italia, rimasero colpiti specialmente perché arrivavo da anni e anni di successi con il Milan. Secondo… Quel gol nel derby con il Real. Episodi così non segnano solo una partita,ma anche il rapporto con un club e i suoi tifosi».

Simeone o Pioli – «Simeone ha ottenuto risultati importanti, Pioli sta costruendo per arrivarci. In ogni caso, quando vedi giocare le loro squadre riconosci un marchio di fabbrica, è
il loro successo più bello. Se devo scegliere tra i due stili, il gioco di Pioli mi diverte di più…».

Sul tipo di Atletico di domani sera – «Vedremo il solito Atletico granitico, compatto, che va a rubare palla per ripartire con tanta qualità nei singoli. Se il Milan riuscirà a giocare come gli piace, ovvero nella metà campo avversaria, li metterà in difficoltà. I rossoneri oggi fanno paura anche a squadre più quotate come l’Atletico in Europa».

Su Ibrahimovic – «Ibra può fare la differenza in qualunque torneo. Ovviamente dovrà essere supportato dai compagni: più lo tengono vicino alla porta, meglio è».

Sui rossoneri che possono incidere domani – «Leao. Ha già mostrato cosa può fare all’andata, deve trovare continuità a certi livelli».

Due tra i tre centrocampisti – «Vado per esclusione: Tonali mi piace moltissimo ed è in crescita, a Kessie non rinuncerei mai. Il rinnovo dell’ivoriano? Apprezzerei se facesse una scelta professionale e non economica.Restare al Milan oggi vuol dire sposare un progetto di crescita
nel tempo. Magari non vinci la Champions l’anno prossimo, ma tra qualche anno sì. Tonali ha ragionato in questo senso, Romagnoli mi pare faccia lo stesso…».

Vantaggio in Serie A in caso di eliminazione – «La Champions misura la competitività di una rosa: se il Milan dovesse passare, vorrà dire che i suoi giocatori reggono il doppio impegno. Se usciranno, l’esperienza maturata in coppa tornerà buona per lo scudetto. E fisicamente saranno più freschi».

Sulla sconfitta di Firenze – «Una serata no ci può stare.Sarei più preoccupato se avessero perso giocando male…»

Sugli equilibri scudetto – «Perdere un uomo gol può pesare tanto. Però penso anche che 4 punti di vantaggio, in una A così livellata, non sono pochi. E il Milan ha sempre un vantaggio: gioca così e infila risultati da due anni, la continuità paga».

Su Renato Sanches – «Per crescere servono soluzioni importanti sul mercato, lui lo è».

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