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Fondazione Milan: aprile 2020 era lockdown, il passato e presente

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Fondazione Milan continua nelle sue attività meritorie, facendo proseguire le attività di Raccolta Fondi per l’emergenza Covid

Oggi i tifosi discutono, gioiscono, polemizzano, a seconda dei risultati. Sosta tranquilla in casa rossonera dopo Firenze, ripresa agitata per il pareggio con la Sampdoria. Ma è calcio, è vita. L’aprile rossonero aperto dal gol di Hauge è molto diverso dall’aprile di un anno fa. Ricordate? Era l’aprile del 2020 e non c’era la gioia di giocare a pallone e di vedere partite di pallone. Il campionato era fermo già da diverse settimane e non si sapeva quando avrebbe potuto ripartire.

La notizia in casa rossonera in quelle settimane silenziose dell’aprile 2020 era soprattutto una: «Giocare in attacco la partita più difficile contro il virus. Dopo la donazione di 250.000 euro devoluta a favore di AREU, anche i calciatori e i dirigenti del Milan scendono in campo al fianco dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, devolvendo un giorno del proprio stipendio per supportare gli sforzi profusi nell’affrontare l’emergenza sanitaria».

Grande sensibilità, ma sul campo era tutto fermo un anno fa: niente allenamenti, niente emozioni, niente esultanze, niente imprecazioni. Oggi si gioca, si palpita, si urla, si vive. Dal canto suo Fondazione Milan continua nelle sue attività meritorie, facendo proseguire le attività di Raccolta Fondi grazie alle maglie donate da AC Milan, in particolare dalla prima squadra maschile.

Il ricavato andrà a sostenere i prossimi progetti che saranno avviati dalla Onlus rossonera, destinati ai giovani più deboli socialmente, in particolare i ragazzi con disabilità che rischiano, a causa dell’emergenza Covid-19, di rimanere ancor di più ai margini della nostra società. Un anno dopo, si continua a giocare e ci si concentra sugli obiettivi sportivi, ma la partita più importante resta sempre quella.

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