Da Donnarumma e Kessié fino a Niang: top e flop di Milan-Craiova

Ieri sera si è giocata la partita Milan-Craiova, valevole per il terzo turno di Europa League. Ecco i promossi e bocciati della sfida

Il Milan arrivava dalla vittoria conquistata in casa dei rumeni e aveva a disposizione due risultati su tre. La condizione fisica, in confronto alla partita di andata, è stata migliore e si è visto anche un gioco più veloce e divertente. Complessivamente il Milan non ha corso tanti rischi, tranne la parata decisiva di Donnarumma su Mitrita sul punteggio di 1-0 a favore dei rossoneri. Tante indicazioni positive e poche negative per Vincenzo Montella.

DONNARUMMA – La sua è stata un’estate lunga e tormentata. Quando l’amore verso il Milan e i suoi tifosi sembrava finito ci hanno pensato due miracoli a far riesplodere il sentimento. Esordire a San Siro, dopo le vicende estive, non sarebbe stato facile per nessuno, tranne per uno con la sua personalità. Se i rossoneri hanno vinto 2-0 e non hanno subito nessun gol è anche grazie al miracolo su Mitrita.

CONTI – La prima partita da titolare e subito ha fatto innamorare i suoi tifosi. Tanta corsa, grinta e voglia di fare, questo è bastato a Conti per strappare i primi scroscianti applausi del suo nuovo pubblico.

KESSIE – Nel doppio confronto è stato quello che ha impressionato di più. Le sue doti lo porteranno, probabilmente, ad essere uno dei leader di questo nuovo corso rossonero. Ieri sera Kessié è stato devastante, peccato per la rete annullata perché sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

DELUSIONE NIANG – Poche le note negative per i rossoneri, l’unico che ha deluso veramente è stato Niang che ha ricevuto anche qualche fischio. L’amore tra lui e San Siro è finito da qualche mese, la partita di ieri sera ne è stata solamente la prova. La solita corsa non è bastata per far credere al suo pubblico che può ancora essere utile al Milan. È mancata, come al solito, la costanza durante la singola partita e, ad un giocatore del Milan che vuole tornare a competere per vincere, è un lusso che non può più essere concesso.

di Daniele Stampeggioni